Coronavirus

Maratona per il vaccino Sprint della Lombardia

In fila con la tuta arancione da soccorritore hanno aspettato alcuni minuti e poi, dopo la misurazione delle temperatura, sono entrati nel padiglione dell'ospedale allestito alla Fiera di Milano

Maratona per il vaccino Sprint della Lombardia

Milano. In fila con la tuta arancione da soccorritore hanno aspettato alcuni minuti e poi, dopo la misurazione delle temperatura, sono entrati nel padiglione dell'ospedale allestito alla Fiera di Milano. Qui 2.360 volontari di Areu (Agenzia regionale di emergenza urgenza) riceveranno tutti tra ieri e oggi, la seconda dose di vaccino anti Covid. In queste due giornate la Regione Lombardia ha organizzato la prova generale di vaccinazione su larga scala della popolazione.

Tutte le operazioni sono state cronometrate, ogni singola somministrazione dall'accettazione del volontario all'uscita dal padiglione dopo l'iniezione. È un test per stabilire quanti minuti occorrono tecnicamente per ogni vaccinazione e quindi quante se ne possono fare lungo l'arco della giornata. «Cronometreremo i tempi impiegati dall'inizio al termine della singola somministrazione per capire il totale del numero di vaccini che si riesce a effettuare nelle 24 ore», aveva spiegato il coordinatore dell'Unità di crisi vaccinale Guido Bertolaso. Tutto ieri è andato avanti regolarmente. Dalle ore 9 alle ore 18 i soccorritori sono saliti al secondo piano della struttura allestita per l'emergenza seguendo il percorso evidenziato. Il servizio d'ordine e di accoglienza è gestito dalla Protezione civile. I volontari Areu ricevono l'informativa, aspettano in un'ampia sala di fare l'accettazione e di venire registrati e si avviano verso una delle quattro «stecche vaccinali». In ognuna delle postazioni parallele possono essere eseguite quattro o cinque vaccinazioni contemporaneamente (in box separati). Le esegue il personale sanitario del Policlinico, di Areu e altre associazioni, mentre farmacisti e infermieri del Policlinico preparano le siringhe. All'uscita le persone vaccinate consegnano il consenso firmato e restano in osservazione per 15 minuti.

Questo modello organizzativo sperimentale, se si dimostrerà efficace come previsto, verrà poi replicato nei punti vaccinali distribuiti in Lombardia. Lo scopo del test è prima di tutto quello di trovare il percorso migliore lungo il quale effettuare le somministrazioni. I risultati della sperimentazione in Fiera si conosceranno nei prossimi giorni e il piano regionale per la profilassi, che Bertolaso punta a chiudere per la fine di giugno, dovrebbe essere pronto entro la prossima settimana e sottoposto all'assessore al Welfare Letizia Moratti. Uno dei punti cardine è la trasformazione, cui lavora la sanità militare, dei drive-in usati per fare i tamponi in hub vaccinali. L'ospedale in Fiera sarà di sicuro uno dei punti dove la popolazione verrà immunizzata. L'obiettivo è arrivare a somministrare qui 5.500 dosi al giorno. In tutta la Regione il picco dovrà arrivare ad almeno 150mila iniezioni quotidiane. È confermato il via alle somministrazioni ai 700mila over 80 per il 24 febbraio. È l'ora di accelerare e Bertolaso sottolinea: «Quella che ci vede impegnati non è una corsa a chi è più bravo o capace, semplicemente occorre fare presto perché ogni minuto che perdiamo equivale a una persona che muore. Di morti per questa emergenza l'Italia ne ha già avuti troppi. Dobbiamo fare presto e bene». Secondo un'anticipazione del piano pubblicata dal sito Quotidiano sanità, i poli lombardi per la vaccinazione di massa saranno 14. Oltre all'ospedale in Fiera e al Palazzo delle Scintille (l'ex Padiglione 3 della vecchia Fiera) a Milano, dovrebbero esserci la Fiera di Monza e quella di Cremona, il Parco delle esposizioni di Novegro, Villa Erba, l'Area Grana Padano a Mantova.

L'organizzazione, spiegano sempre all'Unità di crisi, sarà diversificata per zona e per questo saranno coinvolti sindaci ed enti locali.

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