Tutti pacifisti. Il sindaco di Milano Beppe Sala consegna la fascia tricolore a Sumaya Abdel Qader, incaricandola di rappresentare il secondo Comune più importante del Paese alla marcia della pace Perugia-Assisi. «Grave, preoccupante, ulteriore dimostrazione della contiguità tra il centrosinistra milanese e le posizioni del radicalismo islamico» attacca l'ex vicesindaco Riccardo De Corato, citando i passaggi imbarazzanti della recente campagna elettorale in cui la giovane musulmana è stata candidata dal Pd. I dirigenti del coordinamento di «moschee» di cui Abdel Qader fa parte come responsabile cultura (il Caim) sono incappati in varie gaffe tremende e volutissime. Il leader del Caim per esempio è Davide Piccardo, figlio di Hamza, noto di recente per la proposta di introdurre in Italia la poligamia come «diritto civile». E Davide - che ha partecipato a diverse manifestazioni per il deposto presidente egiziano Morsi - ha anche difeso Tareq Suwaidan, imam radicale cui il Viminale ha negato l'ingresso in Italia (le comunità ebraiche lo hanno definito «un predicatore d'odio della peggior specie»). Non solo: nei giorni del golpe turco, ha salutato con grande soddisfazione la reazione del presidente Erdogan e dei suoi. Abdel Qader, che si definisce «molto religiosa, ma non estremista» ha dovuto prenderne le distanze, aderendo a un documento del Pd contro la repressione.
Più difficile era stato districarsi qualche mese prima, quando nel profilo facebook della madre erano stati scovati post inneggianti alla «resistenza» palestinese e ad Hamas. O quando qualcuno aveva ritrovato le vecchie frasi in cui il marito definiva Israele «un errore storico, politico una truffa». Grandi polemiche, ma Sala l'aveva sempre difesa. E oggi le ha dato anche la sua fascia.
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