Camera, via libera alla fiducia. Per Draghi 535 "sì" e 56 "no"

Plebiscito per il premier alla Camera. Votano compatti per il no i membri di Fratelli d'Italia. Altra emorragia per i 5 Stelle

Camera, via libera alla fiducia. Per Draghi 535 "sì" e 56 "no"

La Camera dei deputati ha votato la fiducia a Draghi con voti 535 favorevoli, 56 voti contrari e 5 astenuti. I pentastellati che hanno votato in maniera difforme da quella voluta dal Movimento sono 16. Il voto contrario arriva, invece, in blocco da Fratelli d'Italia: un voto scontato, confermato in aula dall'intervento di Giorgia Meloni, che ha espresso rispetto per la figura del premier ma sfiducia verso alcuni membri della compagine di governo. Convinto il sì di Forza Italia, del Pd, e di Italia Viva. Per la Lega il voto è stato favorevole ma con una defezione: Vinci ha annunciato il passaggio a Fratelli d'Italia.

Terminate le operazioni di sanificazione della Camera dei deputati, la seduta per la fiducia è ripresa con le repliche del premier Mario Draghi ai parlamentari che sono intervenuti nelle ore precedenti. L'intervento del presidente del Consiglio è iniziato con l'impegno e la rassicurazione da parte dell'ex governatore della Bce per il sostegno all'internazionalizzazione delle Pmi, necessario per la ripartenza del settore: "Cosa fare per le piccole e medie imprese? Ci sono tre aspetti: uno è l'emergenza, un altro riguarda la preparazione per la ripartenza alla fine della pandemia, tutele a partire dal made in Italy". Per Mario Draghi è fondamentale "l'accesso al capitale e investimenti. Dobbiamo rendere fruibile il piano 4.0 per accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologico".

Per Mario Draghi un ruolo importante dovrà averlo anche la semplificazione in chiave anticorruzione dell'azione amministrativa, perchè "un Paese capace di attrarre investitori deve difendersi dai fenomeni corruttivi". La fermezza delle parole di Mario Draghi è uno dei capisaldi del programma di governo: "La legalità e la sicurezza sono la base per attrarre investimenti". La lotta alla corruzione e la legalità sono le basi della ripartenza, perché "la corruzione è disincentivante sul piano economico per gli effetti depressivi sulla competitività e la concorrenza". Anche per questo motivo il presidente del Consiglio chiede prevenzione "dove oggi ci sono meccanismi ancora troppo formali".

E proprio sugli aspetti della giustizia, Mario Draghi ha voluto porre l'accento per rasserenare sui prossimi passi del governo. Innanzitutto, il presidente del Consiglio ha chiarito che l'obiettivo è un "processo di durata ragionevole in linea con gli altri Paesi europei". Per questo motivo è nell'agenda di governo l'intenzione di "intraprendere azioni per migliorare l'efficenza della giustizia penale e civile quale servizio pubblico essenziale che rispetti tutte le garanzie".

E a proposito delle garanzie, il presidente del Consiglio ci ha tenuto a rassicurare anche sulle condizioni nelle carceri: "Non dovrà essere trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri, spesso sovraffollate, esposte a rischio e paura del contagio e particolarmente colpite dalla funzione necessarie a contrastare la diffusione del virus".

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