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Martedì il Consiglio dei ministri sul Salva Roma, la Lega verso la mediazione

Martedì il confronto del governo giallo-verde sul provvedimento Salva Roma. Salvini verso la mediazione: "Il Paese ha bisogno di un governo che lavori e vada avanti"

Martedì il Consiglio dei ministri sul Salva Roma, la Lega verso la mediazione

Dopo il botta e risposta di questi giorni tra M5s e Lega, ora gli occhi soni tutti puntati sulla riunione del consiglio dei ministri di martedì che avrà all'ordine del giorno il decreto crescita e in particolare il provvedimento cosiddetto Salva Roma, al centro di un braccio di ferro in maggioranza. Una prova, dunque, per il governo giallo-verde, soprattutto in vista delle Europee di maggio.La Lega, infatti, dopo gli attacchi subiti per l'indagine a carico del sottosegretario Armando Siri, ha ribattuto colpo su colpo per mettere nel mirino Virginia Raggi, nella bufera per l'audio sul bilancio Ama. Dopo giorni di scontro e tensioni, Salvini e Di Maio torneranno quindi a sedersi allo stesso tavolo.

Tutti continuano a gettare acqua sul fuoco, ma già si parla di un tentativo di mediazione in corso tra Lega e M5s. Sul Salva Roma l'ipotesi a cui si starebbe lavorando prevede l'estensione di un ombrello di agevolazioni a tutti i grandi comuni. Ma le frizioni non si limitano a questo, e si allargano ala posizione del sottosegretario Siri, su cui il M5s chiede alla Lega "un chiarimento". "Mi auguro che qualcuno non voglia far saltare il tavolo per interessi di partito", "io non ho intenzione nè di andare a votare prima del previsto, nè di tornare al passato" ha assicurato Matteo Salvini. E dal M5s ha risposto Manlio Di Stefano: "Anche solo parlare di crisi è da irresponsabili, il Paese ha bisogno di un governo che lavori e vada avanti".

Certo, "la Lega deve fare chiarezza sul ruolo del sottosegretario Siri perchè chi ha incarichi pubblici deve essere al di sopra di ogni sospetto e anche sulla nomina del figlio di Arata, perchè non possiamo dare l'immagine di un governo di amici e parenti".

Ma di crisi per ora non vuol sentire parlare nessuno.

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