A 48 ore dall'assemblea che, il 2 maggio, avvierà l'amministrazione straordinaria in casa Alitalia è caccia ai commissari che gestiranno il delicato futuro della compagnia mentre si moltiplicano le ipotesi, più o meno praticabili, per evitarne il fallimento. In cima alla lista delle preferenze del ministero dello Sviluppo economico è ormai sicuro il presidente Luigi Gubitosi. Al suo fianco o in sostituzione, ci sarebbe Enrico Laghi. Il commercialista romano avrebbe però già una ventina di incarichi tra cui dividersi e sarebbe ancora in forse. Tra le ipotesi dell'ultima ora, poi, anche l'avvocato Stefano Ambrosini.
Intanto si moltiplicano le ipotesi per salvare Alitalia. Dal 3 maggio partirà infatti il commissariamento e i tempi per cercare una soluzione sono stretti. Sul tavolo restano l'ipotesi di trovare un cavaliere bianco (forse Lufthansa, che però ha smentito, o Ryanair) che subentri e rilevi l'Alitalia in perdita. Ipotesi questa vista però come remota perché un acquisto dopo il fallimento sarebbe più conveniente. Resta quindi piena di incognite anche la proposta avanzata da Matteo Renzi che ha evocato il «modello Meridiana», salvatasi grazie alle nozze con Qatar Airways: ieri l'ex premier ha detto «no» allo spezztino e promesso una proposta del Pd «entro il 15 maggio». Il modello Meridiana è stato accolta ieri con interesse dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio: «Dimostra che si può investire nel settore aereo con profitto». Nelle ultime ore è tornata poi a circolare l'ipotesi di rispolverare il piano Fenice del 2008: l'idea sarebbe quella di trovare un socio industriale che entri nel capitale insieme a una cordata di altri azionisti (le banche già socie) sotto la garanzia pubblica di Invitalia. Resta sul piatto, anche se è stata negata dal governo, l'estrema ratio della nazionalizzazione. Dopo di che, per l'ex compagnia di bandiera resta il fallimento con la liquidazione degli asset.
Tra i crediti che peseranno sul gruppo sembra non esserci la maxi buonuscita dell'ad Cramer Ball che ieri ha smentito un'uscita di scena milionaria così come Alitalia ha precisato che la cessione a Etihad degli slot di Heathrow è stata fatta «a prezzi di mercato». Ad aumentare la tensione sul governo il Codacons, secondo cui la collettività, a causa di Alitalia, ha pagato 308 euro a famiglia.
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