Martina fa infuriare perfino la madre di Regeni

Il segretario dem pubblica una foto sulla tomba del ragazzo ucciso

Martina fa infuriare perfino la madre di Regeni

Il Pd leprova tutte pur di recuperare voti con il segretario reggente Maurizio Martina. Anche far finta di presentarsi in visita strettamente privata sulla tomba di Giulio Regeni per venire, in realtà, immortalato e postare la foto. Poi, quando la madre di Giulio si arrabbia per la «strumentalizzazione», il Partito democratico annuncia di aver tolto dai social la foto galeotta in rispetto alla famiglia. Martina avrebbe potuto recarsi al cimitero di Fiumicello, dove è sepolto il ricercatore friulano ucciso al Cairo, dopo le elezioni di domenica in Friuli-Venezia Giulia. Ed evitare di farsi fotografare. Non è un caso che il Pd, secondo i sondaggi, forse riuscirà a battere assieme agli alleati il Movimento 5 stelle, ma rischia di venire rullato dal ciclone Massimiliano Fedriga, giovane leghista candidato a governatore per il centrodestra.

La stucchevole vicenda inizia lunedì quando Martina arriva in Friuli-Venezia Giulia per alcuni incontri politici. Non lo aveva mai fatto prima, ma decide di recarsi a Fiumicello, in provincia di Udine, cittadina d'origine della famiglia Regeni dove ancora vivono i genitori. Il leader Pd va al cimitero dove è sepolto loro figlio, Giulio, torturato e ucciso in Egitto all'inizio del 2016. Ovviamente i fotografi al seguito immortalano Martina mentre depone dei fiori. Le prime agenzie lanciano la notizia sottolineando che la visita e l'omaggio al ricercatore è «in forma privata». Una presa in giro, che scatena la reazione della madre di Giulio. «Sono la mamma Paola, nessuna strumentalizzazione su Giulio, chi va a trovarlo al cimitero non si fa la foto che non abbiamo mai voluto, fatto gravissimo», scrive su Facebook.

Lunedì sera sulla pagina Giulio siamo noi la protesta è ancora più articolata: «Una madre che ha perduto il figlio, è costretta a difenderne non solo la storia, la memoria, la sua vita troppo presto spezzata dalla barbarie; Paola è costretta a difendere anche la tomba di Giulio da fotocamere indiscrete che in un luogo di raccoglimento, preghiera e dolore, dovrebbero essere bandite». I genitori del ricercatore friulano hanno sempre difeso con le unghie e con i denti la tomba di Fiumicello da commemorazioni, manifestazioni oppure omaggi «in forma privata», che in realtà diventano pubblici. La frittata è fatta, ma il Pd cerca di correre ai ripari annunciando che le foto di Martina davanti alla tomba di Giulio Regeni «sono state prontamente rimosse come richiesto dalla famiglia perché l'unico intento della visita è stato quello di onorare la memoria di Giulio». Su Facebook si sottolinea: «Chi vuole rendere omaggio a Giulio, può farlo testimoniando in favore della richiesta di verità, appuntando un fiocco giallo sulla giacca, un braccialetto al polso, chiedendo ai propri governanti di fare qualcosa di concreto. Niente fotografie del cimitero».

Sui social si scatena la polemica fra i pro ed i contro, ma il vero problema è che il Pd si ricorda di Regeni adesso, durante le ultime battute della campagna elettorale in Friuli-Venezia Giulia. Il governo di centrosinistra, dopo aver deciso l'inevitabile rinvio dell'ambasciatore italiano al Cairo, non ha ottenuto molto dall'Egitto.

La riconferma bulgara del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi si sperava che portasse ad uno spiraglio sul caso, ma per ora non si è mosso nulla. La procura di Roma ha individuato una decina di sospetti, ma si attende ancora l'analisi dei video.

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