
I morti a volte parlano. Se il cadavere in abiti religiosi ritrovato intorno a Raqqa fosse veramente quello di padre Paolo dell'Oglio la sua riapparizione varrebbe più di cento discorsi. E rappresenterebbe un anatema post-mortem per Ahmad Al Sharaa, l'inossidabile ex-capo delle costole siriane dell'Isis e di Al Qaida promosso oggi a uomo forte di Damasco con la benedizione di Trump ed Erdogan. Da quasi 12 anni il mistero della scomparsa, e della probabile morte del gesuita, ruota intorno a quella città siriana di Raqqa dove era di casa anche Ahmad Al Sharaa. Quando arriva da quelle parti si fa chiamare con il nome di battaglia di Muhammad Al Jolani e si presenta come l'emissario di Abu Bakr Al Bagdadi, il Califfo fondatore dello Stato Islamico. Il compito assegnatogli dal suo capo è quello di alimentare la lotta armata in Siria e mettere in piedi una formazione jihadista in grado di assumerne il controllo. La città di Raqqa, caduta nelle mani dei ribelli all'inizio dell'estate del 2013, rappresenta l'epicentro della rivolta. E proprio in quel turbolento imbuto scompare, il 30 luglio di quell'anno, Padre Paolo Dall'Oglio. A quanto se ne sa il gesuita si spinge fin là per trovare informazioni sul vescovo greco ortodosso Boulos Yazigi e su quello siriaco ortodosso Yohanna Ibrahim Syriac sequestrati assieme il 22 aprile 2013 nella provincia di Idlib. L'aprile del 2013 è anche il mese in cui Al Jolani rompe con Al Bagdadi e lo Stato Islamico, s'impossessa dei soldi e delle armi affidategli dal Califfo e fonda una nuova organizzazione battezzata Al Nusra. Una formazione che nei mesi successivi si trasforma nella costola siriana di Al Qaida. Ma è chiaro che Al Jolani, vista la posizione di rilievo occupata nella galassia jihadista, sa molto sia del rapimento dei due vescovi, sia della scomparsa di quel gesuita convinto di poter dialogare con i ribelli islamisti. In questi 13 anni l'attuale Presidente della Siria, pronto ultimamente a dichiararsi pluralista e inclusivo, non ha speso una sola parola sulla scomparsa dei due vescovi o su quella di Paolo Dall'Oglio. Il suo silenzio, però, è tutt'altro che strano.
Solo quaranta giorni dopo la scomparsa del gesuita, ai primi di settembre del 2013, Ahmad Al Sharaa non esita a spedire i miliziani di Al Nusra all'assalto di Maaloula, la cittadella cristiana dove si parla ancora l'antico aramaico. Insomma una cosa sembra chiara. Ad Al Jolani, alias presidente Al Sharaa, i cristiani non sono mai piaciuti. Ed anche per questo il mistero Dall'Oglio è destinato a restare tale.