Coronavirus

Mascherine al lavoro, ecco le regole

Brunetta: mense e ascensori, dispositivi raccomandati nella Pa. Scontro sulla scuola.

Mascherine al lavoro, ecco le regole

Cade anche l'ultima roccaforte delle limitazioni della lotta contro il Covid: l'uso della mascherina. Con molti distinguo. Da domani nei luoghi di lavoro e negli uffici pubblici non sarà obbligatorio indossarle, neppure a messa, nei negozi o al supermercato, nei ristoranti nei bar. Ma in tutti gli spazi chiusi affollati, supermercati, mense, uffici, ascensori, riunioni, il suo uso rimane «fortemente raccomandato». Dunque, il piccolo strumento di «tortura» non va mai dimenticato, meglio tenerlo in tasca, per ogni evenienza.

Peraltro, come è ben specificato nell'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, vanno indossate obbligatoriamente, sia pure fino al 15 giugno, sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza e locali, nei musei, teatri, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo e per tutti gli eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso. Rimane l'obbligo anche per lavoratori, utenti e visitatori di ospedali, strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali, incluse le Rsa. Pure nella scuola, tutto rimane invariato e alunni e insegnanti saranno costretti a usare la chirurgica fino alla fine dell'anno scolastico.

Una decisione che ha già fatto alzare un polverone di polemiche e di scontenti. Ma Speranza difende questa gradualità. «I numeri ci dicono che la pandemia è ancora in corso e occorre un approccio prudente. Bisogna insistere con la campagna di vaccinazione e con l'utilizzo della mascherina in tutte le occasioni in cui si rischia il contagio».

Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta in una circolare dichiara che non esiste più alcun obbligo da parte del personale in tutti gli uffici pubblici. Dunque, chi si rifiuta di indossarla, non sarà multato (niente 400 euro). Ma la libertà di azione finisce qui. Brunetta infatti, toglie l'obbligo ma ne raccomanda fortemente l'uso in moltissime circostanze: al personale allo sportello senza barriere protettive; negli uffici con due o più dipendenti; nelle riunioni, quando si è in coda per andare in mensa, negli ascensori. Non solo, serve anche «in ogni caso in cui, anche occasionalmente, si verifichi la compresenza di più soggetti nel medesimo ambiente». In pratica, seguendo le raccomandazioni, ogni dipendente potrà togliersela solo se va il bagno. L'unica raccomandazione che invece avrebbe dovuto essere trasformata in obbligo è l'uso della mascherina per chi condivide l'ufficio con colleghi «fragili». Saranno i protocolli stipulati tra aziende e sindacati a stabilire invece le nuove regole sull'uso delle mascherine per i lavoratori, mantenendo anche l'obbligatorietà, visto che chi si infetta rischia di stare a casa in malattia per molti giorni.

Infine, la proroga dell'utilizzo delle mascherine, chirurgiche o di maggiore efficacia protettiva, è prevista per le scuole fino alla conclusione dell'anno scolastico 2021-22, cioè al 31 luglio. Quindi anche gli esami di Stato, sia quelli di terza media che quelli di maturità si svolgeranno con le mascherine. E il sottosegretario alla scuola Rossano Sasso parla di accanimento: «Personalmente avrei optato per una soluzione di compromesso. Togliere le mascherine quando si è seduti al banco; indossarle se ci si alza, si va in bagno o si gira per i corridoi.

Le temperature si stanno alzando e seguire le lezioni con le mascherine a maggio e giugno può diventare faticoso».

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