Politica

Massacrò la compagna, gli danno lo sconto di pena

Tredici mesi fa avevano accolto la sentenza con un lungo applauso. Ieri i famigliari di Chiara Insidioso Monda, la ventenne massacrata di botte e ridotta in coma dal convivente Maurizio Falcioni, si sono sentiti male quando la Prima Corte d'Appello di Roma ha ridotto da venti a sedici anni la condanna del responsabile. Lo sconto di pena ha creato un terremoto. Immediata la rabbia della madre della ragazza alla lettura della sentenza, che ha gridato «vergogna, vergogna» contro i giudici, mentre il marito Maurizio Insidioso si è sentito male. Poi, è svenuto di nuovo all'uscita della città giudiziaria, ed è stato necessario portarlo in ospedale.

L'incubo per Chiara, diplomata all'istituto alberghiero, si è materializzato la sera del 4 febbraio 2014 dopo l'ennesimo litigio con Falcioni, muratore, suo fidanzato e convivente da poco tempo. Un uomo, poco ben visto dalla famiglia della ragazza, che aveva sporto alcuni esposti contro di lui per circonvenzione di incapace, nella speranza di allontanarlo dalla figlia. Chiara forse quel giorno maledetto aveva deciso di lasciarlo per tornare a casa. Ma questo Falcioni non è riuscito ad accettarlo, pensando fosse per un altro uomo. L'ha aggredita a calci e pugni e le ha sbattuto ripetutamente la testa a terra, con brutale violenza. Poi, preso dal panico, ha chiesto «aiuto per la fidanzata», dicendo che era svenuta e negando di averla picchiata. Ma Chiara era già gravissima. Si è svegliata dopo 11 mesi di coma, ma le sue condizioni restano praticamente in stato vegetativo. Il gup Giacomo Ebner nel processo con rito abbreviato aveva riconosciuto l'aggravante della continuazione dei reati di tentato omicidio e maltrattamenti e lo aveva condannato a 20 anni di reclusione, disponendo nei confronti dell'imputato l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Ieri, invece, la I Corte d'appello di Roma presieduta da Michele Ruggiero Pezzullo ha deciso uno sconto di quattro anni, nonostante il pg Roberta Maria Barberini chiedesse la conferma della condanna di primo grado.Ad apertura d'udienza Falcioni ha chiesto di poter rilasciare dichiarazioni spontanee. «Chiedo perdono a Chiara - ha detto - chiedo scusa per quello che ho fatto. Non volevo ucciderla». Ma alle sue parole ha risposto a distanza la mamma della ventenne. «Falcioni ha chiesto scusa a Chiara, ma quell'uomo uscirà di galera tra 16 anni mentre lei è condannata a vita - ha detto trattenendo a stento le lacrime -. Non potrà fare più una vita normale e questo non è giusto». Fuori da Palazzo di Giustizia amici e parenti hanno protestato, ma a colpire sono le parole di Maurizio Insidioso scritte su Facebook: «Ora sono in ospedale al S. Spirito non ho tanta voglia di parlare sono stanco...ora è tutto buio...vedere lui ridere e darsi le pacche sulle spalle con il suo avvocato è stato duro....ne terrò conto....tu sarai il mio motivo di vivere ancora». «Siamo dispiaciuti per la riduzione a Falcioni - ha commentato l'avvocato Massimiliano Santaiti, uno dei legali di parte civile -. Noi purtroppo adesso possiamo fare molto poco. Presenteremo istanza alla procura per sollecitare la presentazione del ricorso per Cassazione. Purtroppo la Corte d'appello non ha avuto il coraggio di dichiarare inammissibile l'appello proposto, in quanto avevamo segnalato che era una semplice enunciazione sterile di qualche motivo, senza andare a fondo della vicenda.

Adesso aspettiamo di conoscere le motivazioni della sentenza».

Commenti