«Vuoi tu Yasi prendere il qui presente Simba come tuo legittimo sposo?». «Bau». «E tu Simba, vuoi prendere la qui presente Yasi come tua legittima sposa?». «Bau, bau». «Io vi dichiaro marito e moglie. Può leccare la sposa». Surreale? Mica tanto. Il matrimonio tra i due barboncini Simba e Yasi, si è «celebrato», qualche giorno fa, al Parco Mille Luci di Sant'Antonio Abate. Le cronache, immortalate anche da video presenti in rete, raccontano di una sposa arrivata con un suggestivo velo, mentre il futuro consorte indossava un elegante papillon. Nozze riparatrici perché Simba, trovatello, come in «Lilli e il vagabondo», ha trovato non solo ospitalità nella casa di Rosa, la padrona dei due animali, ma anche l'amore. In tutti i sensi, visto che ha finito per ingravidare la sua Yasi. Non è mancato nulla: la marcia nuziale, l'Ave Maria allo scambio dei collari (le fedi avrebbero creato qualche problema), il lancio di riso al termine del rito, la torta di nozze, gli invitati, le bomboniere e i croccantini, rigorosamente a forma di cuore. Certo, la sposa non ha lanciato il bouquet nuziale, ma pazienza. L'idea è venuta a Costantino Imparato, wedding planner, per soddisfare la richiesta di Rosa, l'amica che ha spiegato così la sua scelta: «Con gli animali si può fare tutto e io vorrei lanciare un messaggio contro l'abbandono e a favore della sterilizzazione. Amo i miei barboncini come amo i miei figli». Caso isolato? Non è così. In Italia, infatti, è capitato già altre volte, come a San Zenone degli Ezzelini dove, recentemente, si sono uniti in matrimonio due cocker, Cesare e Camilla; anche se è Milano, come spesso accade, la città a fare tendenza, fin dal lontano 2010, anno nel quale Prince and Princess, negozio nel cuore della metropoli meneghina, aprì la prima agenzia matrimoniale canina sorta nel nostro paese. Come funziona? Come un luogo d'incontro per cani single, con tanto di foto esposta in bacheca dove, con il classico colpo di fulmine, gli aspiranti Romeo e Giulietta potrebbero trovare l'anima canina gemella, suocera compresa. Moda, ovviamente, importata dagli Usa dove i matrimoni tra cani e gatti sono riti consolidati. Con tanto di regole burocratiche: gli sposi dovranno vivere almeno 2 giorni insieme alla settimana e, nel caso in cui nascano dei cuccioli, toccherà al proprietario della femmina occuparsene anche se le spese per il mantenimento spetteranno ad entrambi i padroni. Vedrete che sorgeranno, tra poco, anche i divorzisti specializzati in separazioni tra cani. Business is business, anche se non tutti sono d'accordo.
A proposito del matrimonio tra Yasi e Simba leggete quello che ha dichiarato Elisa Guidarelli, fondatrice di Wedding Dog Sitter: «In questi 17 anni di attività nel mondo cinofilo, di cui 7 nel mondo wedding, ci siamo spesso trovati a non essere d'accordo con comportamenti di colleghi e
non, che purtroppo, pur di guadagnare soldi, hanno travisato quello che significa la parola etica e l'amore per gli animali. Resto attonita e senza parole di fronte a queste iniziative alle quali sono fortemente contraria».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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