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Matteo fa festa con cravatta e capitan Baresi

Matteo fa festa con cravatta e capitan Baresi

Milano «Va tutto benissimo». Aveva poca voglia di parlare di Tav e crisi, ieri, il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Poche parole sul tema-clou della giornata: rassicurazioni ed eloquenti sorrisi, capaci di evocare chissà quali scenari e retroscena.

Nel pieno del braccio di ferro più duro fra gli alleati - quello sull'opera che è ossessione dei «grillini» e priorità per il Nord - il leader leghista si rifugia a Milano per festeggiare il suo quarantaseiesimo compleanno. La festa, all'Hotel Principe di Savoia, la organizzano gli «Amici della Lirica» presieduti da Daniela Javarone, con 200 invitati e ricavato devoluto ai City Angels, organizzazione di volontari che aiutano i senzatetto.

Salvini arriva puntualissimo, insolitamente formale nel look, giacca e cravatta: «L'avrò messa cinque volte in vita mia» confida. Il menù del pranzo prevede risotto giallo con riduzione di ossobuco e punte di asparagi, e poi una torta alla crema chantilly con i frutti di bosco. All'appuntamento un bel parterre, in cui spiccano il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, l'imprenditore Arturo Artom, i deputati della Lega ma anche il sovrintendente della Scala Alexander Pereira e il console saudita, improvvisamente sotto i riflettori per l'ipotetico ingresso degli arabi nel teatro più importante d'Italia.

Salvini svicola un po' le domande sulla Tav, ma sulla politica economica del governo garantisce: no alla patrimoniali: «Nessuno toccherà case e conti correnti». Nel suo entourage si tende e minimizzare, sull'esito dello scontro coi 5 Stelle: «Prima o poi era inevitabile, ma ne usciamo meglio noi», dice qualcuno. Solo il timing non era esattamente quello previsto, forse sarebbe stato meglio dopo il voto, anche perché - spiegano i fedelissimi - «agli italiani non piacciono i partiti che litigano».

Salvini non vuole litigi, oggi. E si gode il regalo di compleanno degli amici e una coppa dei Campioni consegnata niente di meno che da Franco Baresi: «Avevo il suo poster in camera» confida, «sopra a quello di Miriana Trevisan». La politica romana incombe. Ma non c'è fretta.

Domani Salvini sarà a Zingonia (Bergamo) e intanto avverte amici, alleati e avversari che Milano avrà un sindaco leghista. RC

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