«Sbloccati oggi 50 miliardi di opere pubbliche, strade, scuole, ospedali, ferrovie e altri cantieri. Mentre gli altri parlano di rubli e di aria fritta, noi lavoriamo! E tutto grazie a voi amici». Nel giorno in cui Giuseppe Conte riferisce al Senato su «Moscopoli», ovvero sull'inchiesta aperta dalla Procura di Milano sui presunti fondi versati da Mosca alla Lega, Matteo Salvini ostenta il massimo distacco verso il tentativo di affondo ai suoi danni lanciato dalle opposizioni e dal Pd in particolare e annuncia ripetutamente i risultati del «suo» governo. Stesso trattamento per la mozione di sfiducia contro di lui annunciata dai Dem, una iniziativa che, a detta dei leghisti, rischia di mettere ancora più in difficoltà i Cinquestelle, fiaccati dal «dietrofront di sopravvivenza» sulla Tav, e rafforzare il governo, ormai di fatto a guida Lega. Senza contare l'invito di Matteo Renzi a querelare Gianluca Savoini, liquidato con un sorriso.
Salvini non nasconde un certo fastidio per la solerzia con cui il presidente del Consiglio ha accettato di presentarsi alle Camere sul caso dei presunti rubli destinati al Carroccio. Annuncia nel primo pomeriggio che «ascolterà Conte dopo aver finito il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica». E tratta la questione come un fatto minore, perché ormai il vicepremier è deciso a dettare la linea e a tenere in vita il governo soltanto alle sue condizioni, cavalcando il malessere che regna nelle file dei grillini piuttosto che subirlo. «A me interessa che siamo persone libere, che non abbiamo preso né chiesto soldi a nessuno, tutto il resto è fantasia. Poi se uno si diverte a seguir la fantasia e i film di spionaggio di serie B ognuno occupa il suo tempo come vuole», dice parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi. «Continuiamo a pensare che è bene avere buoni rapporti con la Russia e che non è bene regalarla alla potenza cinese».
Salvini, che in seguito alla riunione del Cipe ha annunciato lo sblocco di oltre 50 miliardi di euro per opere in tutta Italia, non rinuncia a lanciare le sue stoccate: «Mentre il Pd cerca da settimane rubli che non ci sono, noi lavoriamo. Da Palermo a Cortina passando per Napoli si va avanti, lasciamo che Renzi e la Boschi attacchino Salvini ladro, corrotto e andiamo a lavorare».
Salvini senza particolari esultanze saluta la decisione della Procura di Roma che ha archiviato il procedimento penale nei suoi confronti per abuso d'ufficio per la vicenda Alan Kurdi della ong Sea Eye del 3 aprile 2019. «È una giornata fortunata. Mi risparmio uno dei tanti processi che stanno provando a intentare contro di me. Ringrazio il pm che ha chiesto l'archiviazione. Resta il no a qualsiasi sbarco non autorizzato», dice il vicepresidente del Consiglio. L'auspicio leghista è che analoga solerzia venga mostrata anche dalla Procura di Milano sul caso Savoini, anche se il timore è che l'indagine possa protrarsi a oltranza.
Il leader della Lega concede ai colleghi di governo l'onore delle armi, facendo riferimento al passo indietro pentastellato sulla Tav. «Se il governo fa, lavora, sblocca, costruisce, investe il governo va avanti. Se il governo perde tempo e rallenta, non va avanti. Diciamo che, fra ieri e oggi, sono arrivati all'Italia dei bei segnali di sblocco».
Poi in serata l'affondo: «La mozione di sfiducia del Pd di Renzi, Boschi e Zingaretti contro di me? Una medaglia! Come le denunce di Carola e delle Ong, gli insulti dei centri sociali, le minacce dei Casamonica. Io non mollo, indietro non si torna!».
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