Matteo Salvini: "Qualcosa nel governo si è rotto"

Salvini parla da Sabaudia dopo il voto sulla Tav e dopo aver visto Conte. Il leghista avverte governo e 5S: "Troppi no"

Matteo Salvini: "Qualcosa nel governo si è rotto"

Dopo una giornata di fuoco, Matteo Salvini è arrivato a Sabaudia per l'Estate italiana tour. Ma prima di parlare alla piazza ha incontrato il premier Giuseppe Conte. Della crisi di governo ormai ne parlano tutti, dopo quello che è successo oggi in Senato. E l'incontro fra i due era inevitabile. I gialli e i verdi, infatti, si sono spaccati definitivamente sul tema della Tav. Si sono talmente tanto spaccati che i due vicepremier non si sono nemmeno guardati in faccia oggi. Ricordiamo, che il Senato qualche ora fa ha approvato le quattro mozioni a favore della Torino-Lione dei dem e ha respinto quella contraria presentata da Cinque Stelle. E qui le due anime di governo si sono divise del tutto.

"O le cose si possono fare per intero o stare lì per scaldare la poltrona non fa per me - ha subito detto dal palco di Sabaudia il leader del Carroccio -. Molto semplice". La piazza è piena e tutti vogliono sapere che fine farà questo governo. Salvini prima ringrazia il popolo, ringrazia gli italiani perché la sua forza viene da loro. Ma piano piano parla anche di questa crisi.

"L'ultima cosa che ci interessa è avere una poltrona in più o ministero in più - dice -. Le sette poltrone della Lega sono a disposizione degli italiani. O si fanno le cose o la parola torna al popolo che è l'unico proprietario della democrazia. Non ci sono mezze misure. Non uscirà mai una parola negativa su Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto lavorando insieme. Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto in questi 14 mesi. Negli ultimi tre mesi qualcosa è cambiato, qualcosa si è rotto. I 'sì' sono diventati 'no'. L'Italia con i 'no' non va da nessuna parte".

Dal palco di Sabaudia Matteo Salvini è un fiume in piena e assicura che "nelle prossime ore si decideranno tante cose, domenica in Sicilia e poi saremo a Roma per fare qualche chiacchierata, ci siamo capiti...". E qui il riferimento è apparso a un colloquio importante sulla situazione del governo. "Ci aspettano mesi impegnativi, quello che dobbiamo fare lo dovremo fare in maniera veloce e compatta", ha continuato il leader della Lega. "Per affrontare sfida importanti o sei compatto o ti fanno il mazzo", ha poi sottolineato. Ma Salvini dice che "non mi interessano rimpastini o rimpastoni, due ministri in più o in meno, se mi rendo conto che le cose non si possono fare, come in un matrimonio, se si passa più tempo a litigare che ad andare d'accordo e a fare l'amore, è meglio che ci si guardi negli occhi e ci si lasci".

Salvini dice di sentire "una grande responsabilità, abbiamo sulle spalle la tensione di un intero Paese. Voglio guidare un Paese dove l'unica parola che conta è 'sì'. Non è più il momento dei 'no' e dei 'forse'. Domani sarò a Roma Se c'è qualche problema spero si risolva in fretta. Le cose che si tirano a lungo non mi piacciono". Il vicepremier leghista avverte l'alleato di governo. Le sue parole sono fin troppo chiare: "Se occorre fare una scelta bisogna farla subito, gli italiani non possono sopportare altri litigi, se si può lavorare bene si lavora. Altrimenti eterna gratitudine per quello che abbiamo fatto fino a oggi ma la sorte torna nelle mani del popolo italiano".

E intanto Conte rimanda la conferenza stampa che era stata fissata per domani alle ore 11. La data? Da destinarsi.

E i 5 Stelle? Anche loro rinviano l'assemblea congiunta dei senatori e dei deputati pentastellati che avrebbe dovuto tenersi questa sera a Palazzo Madama, alla presenza del vicepremier Luigi Di Maio. La data? Da destinarsi.

C'è poco altro da aggiungere.

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