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Il matusalemme dei ragni ucciso da una vespa

Era femmina, aveva 43 anni, era fondamentale per lo studio della specie. E non era velenosa

Il matusalemme dei ragni ucciso da una vespa

É stata una lite tra femmine. Una era famosa, quasi un'accademica della scienza, una vita vissuta pericolosamente ed un nome, «Numero 16», come quelli che davano nella serie tv anni Sessanta «Il prigioniero», entrato da anni nel Guinnes dei primati. Dell'altra, anonima e indifferente, sicuramente più giovane e più velenosa, non si sa niente se non che l'ha uccisa con un colpo secco ed è fuggita via. I motivi sono al vaglio degli inquirenti, ma è quasi certo siano futili.

«Numero 16» aveva 43 anni, come Angelina Jolie e Charlize Theron, ma non era giovane come loro, anzi per la sua specie, il ragno Gaius villous, era più vecchia di Rita Levi Montalcini ma importante per la scienza quanto lei. «La sua notevole vita ci ha permesso di studiare il comportamento del ragni e le dinamiche della sua popolazione», ha spiegato con le lacrime agli occhi la ricercatrice Leanda Mason. Nessun esemplare della sua specie campa così tanto, al massimo arriva alla metà dei suoi anni, era la bisnonna di se stessa anche se era nata quando era appena finita la guerra in Vietnam, Bill Gates aveva messo al mondo Microsoft e Niky Lauda portava la Ferrari in cima al mondo.

Il Gaius villosus, raccontano quelli che lo conoscono, è un ragno grosso come la mano di un uomo ma più spaventoso che pericoloso. Il suo morso infatti non è mortale per l'uomo, ma molto doloroso. Vive, com'è normale che sia, in buchi scavati nel terreno nascosti da un coperchio di ragnatele e sbuca fuori all'improvviso come Spiderman solo per catturare le prede. Di qui il nome di «ragno con la trappola». «Numero 16» era stata scoperta negli anni Settanta nella riserva di North Bangulla, nell'Australia sud-occidentale, dalla ricercatrice Barbara York Main, dell'Università Curtin di Perth, che oggi ha 88 anni, quindi quasi una coetanea, che ha firmato l'articolo che annuncia, commosso, il decesso sulla rivista Pacific Conservation Biology. «Siamo davvero tristi -spiega - speravamo che sarebbe vissuto almeno 50 anni». Pare fosse un tipo abitudinario come tutte le signore della sua età: viveva sempre nella stessa tana, si muoveva poc hissimo e usciva solo per pranzare. Qualche volta, per colpa del troppo caldo e della e dalla deforestazione, in Australia era possibile incontrarla, quasi mai con piacere, anche nei giardini domestici. Studiarla era facilissimo.

L'ospizio degli animali comunque è pieno di nonni irriducibili: tanto per dirne un

paio la tartaruga gigante di Aldabra ha 154 anni, lo squalo della Groenlandiaha 400 anni. La vongola «Ming» invece è stata uccisa a 507 anni da un ricercatore che la stava studiando. Cercava di capire quanti anni avesse...

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