Milano Di certo l'opera è di grande impatto. Da ieri chi passa in piazza Duomo a Milano non può non notare l'installazione dal titolo Maestà Sofferente, ispirata alla storica poltrona «UP5&6» dell'artista Gaetano Pesce. L'opera, alta otto metri, ricorda da vicino le forme giunoniche di una donna nuda ma soprattutto vuole richiamare l'immagine della violenza di genere. La sua collocazione per la Design Week proprio davanti alla cattedrale da una parte ha suscitato stupore e curiosità nei milanesi e nei turisti. Dall'altra sta facendo discutere.
L'inaugurazione dell'installazione, che ha il patrocinio del Comune, è prevista per oggi alle 17. Ci saranno il maestro Pesce e i rappresentanti di Palazzo Marino, con Vittorio Sgarbi, Giampiero Mughini e Silvana Annicchiarico. La UP5&6, diventata un'icona del design internazionale, compie quest'anno mezzo secolo di vita. Nel 1969 rappresentò il primo prodotto del design italiano con significato politico. La sua forma richiamava una donna, legata con una catena a un poggia piedi sferico. Un simbolo di prigionia che alludeva alla condizione femminile, fatta di pregiudizi, paure e violenze subite da parte dell'uomo. In alcuni Paesi una condizione priva dei diritti garantiti ai maschi. Nella versione gigantesca piazzata in Duomo la poltrona-donna è trafitta da un centinaio di frecce.
«È molto contemporanea nonostante sia di 50 anni fa - commenta il sindaco Beppe Sala -. È giusto che se ne parli perché ci stupiamo ancora quando succede un femminicidio e se attraverso questa testimonianza se ne riparla, allora deve andar bene. È giusto rendere onore a Gaetano Pesce. A me non dispiace affatto, mi sembra un messaggio contemporaneo». Cosa ne pensa la Curia? «Non ne ho la più pallida idea», risponde il primo cittadino. In effetti la Curia preferisce rimanere fuori dalle eventuali polemiche. Invece la Regione, attraverso l'assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, esprime dissenso: «L'installazione ispira ben più di un dubbio. E non è la sola comparsa in piazza Duomo per la Design Week: a lato della cattedrale, infatti, è spuntata una foresta di ulivi.
Le scelte estetiche di questa Amministrazione danno adito a parecchi dubbi: prima le palme, poi i banani, ora gli ulivi, quanto meno più in tema con la Pasqua. Nella settimana del Salone del mobile, che attirerà turisti da tutto il mondo, siamo convinti che la Milano capitale del design e dello stile avrebbe potuto offrire qualcosa di meglio».
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