Se la Coppa del Mondo del 2006 potrebbe essere stata assegnata alla Germania grazie a una fornitura d'armi all'Arabia Saudita, quella del 2010 avrebbe visto il trionfo del Sudafrica previo pagamento di una tangente da 10 milioni di euro della quale era a conoscenza persino Blatter. Lo rivela il Sunday Times di Johannesburg, spiegando di essere in possesso di una mail dove il segretario della Fifa Jerome Valcke racconta di accordi intercorsi «tra il nostro presidente e quello della repubblica Thabo Mbeki». Il quotidiano non pubblica né sulla versione cartacea, e neppure su quella online, il contenuto del messaggio di posta elettronica, ma il direttore della testata, Mike Robertson, ha fatto sapere che metterà a disposizione dell'Fbi «tutta la documentazione necessaria». La mail in questione è datata 7 dicembre 2007 e indirizzata al governo di Pretoria.
Il destinatario del messaggio sarebbe stato l'allora ministro dello Sport Makhenkesi Stofile, oggi ambasciatore in Germania. Stofile era balzato agli onori delle cronache nel 2009 per un'altra vicenda sportiva dai contorni poco chiari. Avrebbe infatti autorizzato la partecipazione ai mondiali di Berlino di Caster Semenya, che vinse la medaglia d'oro negli 800 metri femminili, pur sapendo che si trattava di un ermafrodito. A Stofile Valcke forniva rassicuranti garanzie sull'assegnazione del torneo dopo una serie di colloqui tra Blatter e Mbeki. La Fifa sostiene che i 10 milioni di dollari fossero denaro assegnato da Zurigo alla federazione centroamericana per lo sviluppo del calcio in quell'area, ma gli investigatori dell'Fbi hanno sufficienti prove per affermare che le mazzette finirono sul conto del presidente della Concacaf Jack Warner, ora agli arresti, per poi essere in parte girate ad altri due dirigenti Fifa corrotti per votare Sudafrica come sede del Mondiale 2010.
Nonostante la maxi tangente, nel segreto dell'urna sarebbe stato comunque il Marocco a ottenere l'assegnazione della Coppa del Mondo del 2010. È quanto emergerebbe dalla registrazione segreta di una conversazione tra cronisti sotto copertura del Sunday Times di Londra e uno dei 24 rappresentanti del consiglio direttivo della Fifa, Ismail Bhamjee, all'epoca presidente della federcalcio del Botswana. Il nastro sarebbe stato consegnato dai giornalisti a Blatter, che l'avrebbe tenuto per sé senza mai aprire un'inchiesta. Nel nastro si sentirebbe Bhamjee dire che Issa Hayatou, il boss del calcio africano e braccio destro di Blatter, «sapeva perfettamente che il Marocco aveva vinto per due voti, ma che aveva già fatto sparire le schede per evitare un nuovo conteggio di qualche funzionario troppo zelante e magari curioso».
Le indagini dell'Fbi e le rivelazioni di alcuni media potrebbero aprire nuovi scenari sulle prossime due edizioni della Coppa del Mondo. Ne è convinto lo svizzero Domenico Scala, responsabile del Comitato di Controllo e di Vigilanza della Fifa. «Se emergesse che le assegnazioni a Qatar e Russia siano arrivate esclusivamente grazie a voti comprati, queste verrebbero cancellate», ha spiegato. Ad oggi Russia e Qatar hanno negato qualsiasi coinvolgimento nell'inchiesta che ha portato alle dimissioni di Blatter.
Per la cronaca la Russia superò la candidatura di Inghilterra (al ballottaggio finale), mentre il Qatar quella degli Stati Uniti, che un mese dopo fece partire, attraverso l'Fbi, le indagini che oggi hanno provocato il terremoto nella Fifa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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