La Procura di Roma ha chiesto al gip il giudizio immediato (rito che consente di saltare l'udienza preliminare e di approdare al processo) per l'ex capo del Personale del Campidoglio Raffaele Marra (nella foto) e per l'imprenditore Sergio Scarpellini, arrestati il 16 dicembre per un episodio di corruzione avvenuto nel giugno del 2013. Secondo il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Barbara Zuin, Marra, nella sua qualità di pubblico ufficiale «riceveva indebitamente» 367mila euro, provenienti dai conti correnti personali di Scarpellini, denaro impiegato per l'acquisto di un immobile in via Prati Fiscali, poi intestato alla moglie. Marra è ancora detenuto a Regina Coeli mentre il costruttore, dopo pochi giorni di carcere, ha ottenuto gli arresti domiciliari.
A mettere nei guai Marra è stata la
dichiarazione di disponibilità fatta al telefono il 30 giugno 2016 con la segretaria di Scarpellini («tanto lui lo sa che sto a disposizione...»), affermazione che per i pm «appare chiaramente collegata al mercimonio della funzione».
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