Se la sanità, Covid e non Covid, rallenta non è solo perchè i malati sono tanti e le misure di sicurezza allungano tempi e dilazionano visite. È anche perchè mancano medici. Decimati dall'infezione. A lanciare l'allarme è Walter Ricciardi, professore di Igiene e Sanità Pubblica all'Università Cattolica e consulente del ministero della Salute, che parla di una guerra con morti (217 solo tra i medici) e feriti senza timore di essere smentito.
«In questo momento - spiega Ricciardi all'evento online 'Next generation health: le priorità degli italiani per la Sanità del futurò, organizzato dall'azienda farmaceutica Janssen Italia - nel nostro Paese non riusciamo a curare i pazienti Covid e nemmeno gli altri affetti da altre patologie perchè stiamo conducendo una guerra in cui il nostro esercito di operatori sanitari è in progressiva decimazione». Nell'ultimo mese, per dare un'idea, si sono infettati 27mila tra medici e operatori sanitari e già mancavano 53mila infermieri. É fresca la notizia che una importante struttura oncologica italiana ha dovuto sospendere le chemioterapie perchè l'unico infermiere che era di servizio si è infettato e, quindi, in questo momento abbiamo dei pazienti che hanno patologie oncologiche e non possono accedere alla chemioterapia così come altri pazienti non possono essere sottoposti agli interventi chirurgici necessari e altri ancora non possono accedere alle terapie cardiovascolari. Insomma - conclude Ricciardi - è una situazione che predetermina quella tempesta perfetta di cui parlavamo da tempo. C'è un enorme problema di accesso e dobbiamo darci una mossa». Dai reparti di oncologia arrivano numerose segnalazioni. E anche i cardiologi lanciano l'allarme per i loro pazienti che non riescono a fare prevenzione e controlli come dovrebbero, tanto che si teme un'impennata degli infarti l'anno prossimo.
Da qui la richiesta di un nuovo piano assunzioni, non solo per mettere in atto il piano vaccini e per rispondere all'indata di malati negli ospedali ma anche per risanare la sanità malata, che pagherà le conseguenze di questa pandemia per parecchio tempo. «Il Servizio sanitario nazionale in questo momento si trova in difficoltà a causa di anni di tagli nei finanziamenti e del personale. Serve un programma straordinario di assunzioni, l'aumento della remunerazione dei medici e degli infermieri, ma anche una rapida trasformazione digitale e il coinvolgimento attivo dei cittadini e dei pazienti». Si spera che l'inizio di questo processo cominci proprio dai bandi per l'assunzione dei medici per il piano delle vaccinazioni. Bando che deve per forza arrivare nelle prossime settimane per non compromettere l'organizzazione.
Anche sul fronte bambini si registrano pericolose crepe: vaccinazioni rinviate, fuga dai pronto soccorso anche in situazioni gravi, ritardo diagnostico
per patologie in cui il tempo è prezioso, terapie interrotte in bambini fragili e aumento delle diseguaglianze. Oggi e domani i pediatri si confronteranno sui dati al congresso digitale della società italiana di pediatria.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.