"Tina soffocata". L’ex non parla al gip

Il medico: "Asfissia meccanica esterna"

"Tina soffocata". L’ex non parla al gip
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Non parla Christian Persico, il muratore trentasettenne arrestato dopo aver soffocato la donna con cui aveva avuto una lunga relazione, Tina Sgarbini, 47 anni. Secondo il padre della vittima "l'aveva cacciato di casa, perché faceva i comodi suoi e non lavorava". Sabato sera è stato rintracciato dai carabinieri non lontano dal luogo del delitto, a Montecorvino Rovella, un centro di poco più 10mila abitanti vicino a Salerno. Con il pubblico ministero che ha emesso il provvedimento di fermo per omicidio ha fatto scena muta. Il suo avvocato, Michele Gallo, lo ha descritto "tranquillo e lucido", aggiungendo che "si è avvalso della facoltà di non rispondere. Oltre alle sue generalità, non ha reso altre dichiarazioni". Probabilmente una strategia difensiva in vista dell'udienza di convalida davanti al gip, che si terrà nelle prossime ore.

Gli investigatori, intanto, sono al lavoro tra testimonianze e rilievi, per ricostruire cosa è avvenuto la notte tra venerdì e sabato nell'appartamento dove Tina è stata assassinata. La donna è stata soffocata, ma non ci sono ancora conferme sulle modalità del femminicidio per cui bisognerà aspettare l'esito dell'autopsia ma il medico legale parla di "asfissia meccanica esterna".

Dall'autopsiam nei prossimi giorni, si cercherà di capire se e cosa dirà l'uomo arrestato, una cui prima ammissione di colpa è contenuta nel biglietto che avrebbe lasciato ai genitori: "Ho fatto una cavolata", manifestando poi l'intenzione di suicidarsi.

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