Coronavirus

Il medico in prima linea contro il virus: "Sollevateci dalle responsabilità legali"

Il direttore del dipartimento cardiorespiratorio dell'Asst di Milano: "Dove non c'è dolo, va protetto chi ha dovuto fare scelte in rapidità"

Il medico in prima linea contro il virus: "Sollevateci dalle responsabilità legali"

«Che amarezza, gli italiani si sono già dimenticati degli infermieri e dei medici eroi».

Professor Stefano Carugo, bruciano quelle denunce dei parenti in tribunale?

«Lo avevamo previsto, ma fa davvero molto male».

Lei è direttore del dipartimento Cardio-respiratorio dell'Asst santi Paolo e Carlo di Milano, voi cosa avete fatto?

«Il reparto trasformato in Covid e siamo diventati uno dei tre hub per il cuore a Milano».

E adesso è preoccupato.

«È la preoccupazione di tanti miei colleghi, chiamati nell'emergenza e magari arruolati in via straordinaria a fare turni disumani. Stremati dalla lotta e in molti casi anche uccisi dal virus».

I parenti hanno diritto di sapere il perché di tante morti.

«Questo nessuno lo nega».

E allora dov'è il problema.

«Nei comitati che nascono su Facebook o negli avvocati che vanno a caccia dei risarcimenti».

I medici lombardi sono attaccati anche dalla sinistra.

«Certo. Non parliamo della politica che strumentalizza tutto».

Però se qualche medico ha sbagliato è giusto che paghi come tutti gli altri cittadini. A parte forse i magistrati.

«Questo nessuno lo nega. Se c'è stato dolo, è giusto pagare».

E quindi?

«Va tutelato chi ha agito in un'emergenza mai vista».

Uno scudo penale, siete cittadini più cittadini degli altri?

«Il problema è l'accanimento contro i medici ora che la paura è passata. Non vorrei che con la scusa di sapere come è morto un genitore, si vada in cerca di altro».

Giusto condannare la speculazione economica sulle morti, ma anche l'impunità assoluta è difficile da accettare.

«Nessuno nega di indagare su eventuali doli, ma altra cosa è farlo su cose fatte in situazioni di assoluta urgenza. Un'emergenza che si è protratta per settimane».

Cosa significa?

«Che la gente arrivava che stava soffocando ed era difficile trovare un ventilatore per salvarla».

Non eravamo preparati.

«Ma è stato come essere in guerra, a Milano il Covid ha fatto più morti che i bombardamenti del secondo conflitto mondiale».

Quindi voi medici adesso volete chiedere uno scudo.

«Chiamatelo come volete, solleviamo dalle responsabilità legali o civili tutti quelli che hanno combattuto tre mesi in prima linea. Ovviamente dove non c'è dolo».

Non è poco.

«E, come mi sembra abbia proposto anche Colao, proteggere anche gli amministratori che hanno dovuto fare scelte rapide».

Anche loro?

«Io il mio direttore generale l'ho tormentato di richieste: caschi, ventilatori, mascherine, camici, ecografi. E, devo dire la verità, in reparto non ci è mancato proprio niente».

Le inchieste sono già partite.

«Appunto. Avessimo aspettato bandi e gare, quanta gente sarebbe morta in attesa dei ricorsi?».

La Lombardia ha pagato errori sulla medicina di base?

«Di certo dobbiamo potenziare il ruolo dei medici di famiglia come sentinelle sul territorio».

Commenti