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Meloni torna a Chigi dopo le vacanze. Lunedì primo Cdm. Si lavora su manovra e dossier migranti

Le vacanze di Giorgia Meloni sono ufficialmente finite ieri pomeriggio, quando - all'incirca verso le 17 - è rientrata a Palazzo Chigi dopo la pausa estiva tra Puglia e Albania

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Le vacanze di Giorgia Meloni sono ufficialmente finite ieri pomeriggio, quando - all'incirca verso le 17 - è rientrata a Palazzo Chigi dopo la pausa estiva tra Puglia e Albania. Sul tavolo, la premier ha trovato una lunga serie di dossier, alcuni particolarmente delicati, sui quali il governo dovrà concentrarsi a partire da settembre, con la prospettiva di un autunno politicamente caldo e con davanti la lunga corsa alle elezioni Europee di giugno (che potrebbe agitare non poco le acque all'interno della stessa maggioranza).

Meloni ne è ben consapevole, tanto che il primo Consiglio dei ministri in programma lunedì prossimo (il pre-Consiglio si terrà solo qualche ora prima) non ha in agenda provvedimenti sensibili, ma sarà l'occasione per ritrovarsi dopo la pausa estiva e fare un giro di tavolo per uno scambio di idee sulla situazione. Con la premier che rinnoverà l'appello a stringere le fila della maggioranza ed evitare fughe in avanti dei singoli, comprensibili in vista dell'imminente campagna elettorale ma dannosi per l'immagine di tutto l'esecutivo. A partire dalla legge di bilancio, una delle questioni chiave dei mesi a venire e su cui Meloni vuole evitare l'assalto alla diligenza di ministri e partiti. Anche perché le risorse sono limitate e con ogni probabilità il governo sarà costretto ad una manovra più conservativa che espansiva, che rischia di deludere i desiderata di Lega (l'abolizione della legge Fornero) e Forza Italia (la modifica delle norme sugli extra-profitti). Lunedì prossimo l'argomento potrebbe essere toccato, ma solo in termini generali, visto che sul punto è già stato convocato un vertice di maggioranza per lunedì 4 settembre. Peraltro, in vista della Nota di aggiornamento al Def (da presentare alle Camere entro il 27 settembre) ci sono ancora da attendere i dati dell'Istat e c'è poi da capire quali davvero siano i margini di trattativa in Europa sulla riforma del Patto di stabilità, una partita che pare piuttosto in salita e sulla quale si avranno indicazioni più chiare dopo l'Ecofin il programma a Bruxelles il 15 e 16 settembre. Un tema, questo, che sarà quasi certamente occasione di confronto nel bilaterale in programma martedì pomeriggio ad Atene tra Meloni e il premier greco Kyriakos Mitsotakis. La Grecia, infatti, ha come l'Italia un problema di debito pubblico e come noi vuole evitare che dal primo gennaio rientrino in vigore le vecchie regole di bilancio sospese ai tempi del Covid (vincoli che per Roma sarebbero molto stringenti, tanto che Palazzo Chigi chiede a Bruxelles lo scorporo degli investimenti su green, digitalizzazione e Difesa).

Quello di lunedì, insomma, dovrebbe essere un Consiglio dei ministri a bassa intensità. Con l'unica incognita di un intervento per far fronte al caro benzina (ma al momento non pare previsto). Sul fronte immigrazione - altro dossier chiave per il governo, su cui ieri è intervenuto anche il capo dello Stato Sergio Mattarella - l'annunciato pacchetto sicurezza è invece destinato ad essere varato nella prima metà di settembre. Un provvedimento che comprende norme per semplificare le procedure di espulsione dei richiedenti asilo con elevato profilo criminale o che compiono reati violenti e che dovrebbe prevedere procedure più veloci per la realizzazione di Centri di permanenza per i rimpatri, forse con più poteri a prefetti e questori. Quasi certamente sarà un decreto legge, anche se al Viminale stanno valutando la possibilità di scegliere l'iter ordinario.

Da lunedì, insomma, si ricomincia.

«Sono al lavoro - fa sapere Meloni su Facebook appena rientrata a Palazzo Chigi - per costruire un'Italia che torni a pensare in grande, a essere consapevole del suo valore e delle sue potenzialità ancora inespresse».

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