C'era una volta il bottiglione di espresso zuccherato che le nonne mettevano nel frigo, che dopo qualche giorno sapeva un po' di stantio, ma andava bene lo stesso, perché di caffè c'è sempre voglia ma con l'afa chi ha voglia di scottarsi la lingua?
Le nonne - per carità - continuino pure a preparare i loro bibitoni così, trasferendo in bottiglia il contenuto di numerose moka formato famiglia. Il mondo però è andato avanti, anche quello dei chicchi tostati di Arabica o Robusta. E quella che stiamo vivendo è l'estate del caffè freddo di nuova generazione. L'iced coffee è buono, rinfresca, rinfranca. Fa frigo e fa pure figo, il che non guasta.
L'ultima frontiera è il cold brew, un metodo di estrazione a freddo che richiede pazienza ma ripaga gli appassionati con un gusto ineguagliabile. Il caffè così preparato richiede una macchina in tre parti: nella superiore, in vetro, si mette dell'acqua fredda che sgocciola lentamente sul caffè macinato, messo nel corpo centrale. In questo modo l'acqua, che anche fredda conserva un buon potere solvente, estrae il colore e gli aromi del caffè e il risultato finisce nella caraffa in basso, che può essere messo in frigorifero e conservato per qualche giorno. L'estrazione dura qualche ora, ma il vantaggio è quello che il caffè cold brew può essere preparato in grande quantità.
Il cold brew è l'esatto opposto del nostro espresso. Lì l'estrazione è ad altissima temperatura e il caffè che ne esce è stressato. Qui invece l'estrazione è dolce, e il risultato è una bevanda elegante, lievemente acidula, ricca di profumi e sapori. Gli esperti consigliano di utilizzare circa 50 grammi di caffè per ogni litro di acqua. Opportuno l'uso di un filtro in carta (se non due).
Per chi ha meno tempo e meno voglia, ci sono altri modi per gustare il caffè freddo: un metodo è quello di mettere un caffè lungo in un bicchiere ghiacciato con del ghiaccio.
Una vera rinascita negli ultimi anni ha conosciuto il caffè shakerato, realizzato in uno shaker con ghiacchio e zucchero liquido. (l'alternativa è il buon vecchio frullatore). Infine esistono anche ricette regionali: quello salentino è servito con ghiaccio e latte di mandorla.
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