Sul piano per la ripartenza del Sud critiche a Renzi da ambo i lati

Per Brunetta il premier rischia di coprirsi di ridicolo. E De Magistris non usa mezzi termini: "Qualcuno gli dica che il Mezzogiorno sta in Italia"

Renato Brunetta durante il voto sulle riforme renziane
Renato Brunetta durante il voto sulle riforme renziane

Ostenta sicurezza Matteo Renzi, impegnato nella presidenza del Partito Democratico. Promette un piano per il Meridione a settembre, di eliminare il problema della terra dei fuochi e dare un'accelerata al ritmo con cui si muove il sud del Paese. Ma le critiche alle sue parole non mancano.

Arrivano dal presidente dei deputati di Forza Italia, su twitter. "Al limite del ridicolo", sentenzia Renato Brunetta, senza usare mezzi termini e chiedendosi se Renzi si renda conto di quello che dice. Ma non è l'unica. Perché a trovare difficili da accogliere le parole del premier è anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

Se Renzi sostiene che c'è un divario da colmare tra un Nord ripartito e un Sud fermo al palo, il primo cittadino del capoluogo campano gli risponde che "il Mezzogiorno fa parte dell'Italia" e dunque dire che "l'Italia è ripartita, il Mezzogiorno ancora no" non ha di fatto senso.

La richiesta di non utilizzare "la solita demagogia e le false promesse" è invece il punto su cui si concentra il capo dell'opposizione campana di centrodestra, Stefano Caldoro.

"Ci sono molte cose che non vanno, per ritardi storici e strutturali, e ci sono tante molte eccellenze", scrive su facebook, aggiungendo: "Si parta dalle eccellenze e dal modello della Campania che in questi cinque anni ha affrontato la crisi meglio delle altre regioni".

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