Merkel salva, l'Ue no. L'Austria: "Chiuderemo il confine con l'Italia"

Vienna vuole blindare il Brennero dopo il piano di Berlino. La Farnesina: spirito europeo tradito

Merkel salva, l'Ue no. L'Austria: "Chiuderemo il confine con l'Italia"

Effetto domino. La Germania torna a blindarsi, l'Austria minaccia di chiudere il Brennero e l'Italia si incacchia. In tutto questo lo spirito di condivisione europea del fenomeno dei migranti emerso nel recente summit evapora e l'idea di Europa dai confini aperti al suo interno rinsecchisce come una pozzanghera nella canicola. Ce n'è abbastanza per riflettere su che futuro abbia questo continente in cui tutti si muovono in ordine sparso, senza solidarietà e senza un progetto comune su quella che viene percepita come la principale emergenza.

Schengen vacilla. A partire da Berlino, dove lunedì sera la cancelliera Angela Merkel ha trovato l'accordo con il ministro dell'Interno Horst Seehofer, leader della Csu bavarese, che ha contemporaneamente salvato il governo e archiviato il file dell'accoglienza senza se e senza ma inaugurato tra perplessità e proclami nel 2015. Tutto sbianchettato in una sera per salvare caora e cavoli. Secondo il piano salva-Merkel, che deve ancora essere approvato dal terzo alleato di governo, il perplesso Spd (un vertice a tre si è tenuto ieri), i migranti registrati in altri Paesi dell'Ue saranno internati in centri di transito al confine con l'Austria. «Non rinchiuderemo le persone, semplicemente non potranno entrare da noi, ma possono tornare in Austria», dice Seehofer in un momento di ispirata comicità. Che però non fa ridere Vienna.

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz attende con un po' di patema il definitivo via libera al pasticcio berlinese, e domani ne parlerà direttamente con Seehofer in un vertice a Vienna a cui parteciperanno anche il vicecancelliere austriaco Heinz-Christian Strache e il ministro dell'Interno, Herbert Kickl. Ma fa capire, Kurz, che se l'accordo berlinese dovesse essere ratificato, «ci vedremmo costretti ad agire per evitare svantaggi per l'Austria e per la sua popolazione». Tradotto dal tedesco, Vienna pensa alla protezione dei suoi confini meridionali, quelli con Italia e Slovenia, e alla chiusura del Brennero. Anche Kurz trova il tempo per un motto di spirito: «Nel lungo periodo l'ambizione è quella di un'Europa senza frontiere interne. Ma perché questo accada ci servono confini esterni che funzionino adeguatamente».

E l'Italia? Si trincera dietro la bozza di accordo faticosamente partorita lo scorso 29 giugno dai ventotto dell'Ue. Chi non la rispetta, fa notare a Riga, in Lettonia, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi «deve assumersene la responsabilità». «Abbiamo avuto - ricorda l'inquilino della Farnesina - un consiglio europeo molto difficile e complesso che si è chiuso con accordo unanime sulle conclusioni che per la prima volta danno una tela di fondo per la politica europea sulle migrazioni». Il consiglio Ue «prevede una serie di azioni che, pur essendo tutte sottoposte alla volontà degli Stati membri, se virtuosamente seguite porteranno l'Europa a affrontare l'immigrazione in maniera coerente. Se invece non verranno seguite e porteranno a una volontà di chiusura diventeranno un problema che l'Europa stessa dovrà affrontare».

E l'immigrazione sarà uno dei principali temi dell'incontro bilaterale Italia-Germania che si svolgerà a Innsbruck il prossimo 11 luglio, alla vigilia del vertice tra ministri dell'Interno dell'Ue, tra i «colleghi» Horst Seehofer e Matteo Salvini.

I due hanno preso appuntamento ieri nel corso di una telefonata descritta da una nota del Viminale come «cordiale e costruttiva». «Abbiamo discusso - ha detto Salvini - di soluzioni condivise per il contrasto dell'immigrazione clandestina anche tra un paese e l'altro dell'Ue e la protezione delle frontiere esterne dell'Europa».

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