Berlino «Sarebbe meglio per il paese se Friedrich Merz ottenesse la maggioranza al congresso». È stato l'ex ministro delle Finanze e oggi presidente del Bundestag, Wolfgang Schäuble, a rendere più piccante la corsa a tre per la presidenza della Cdu. Dal lontano anno 2000, l'ufficio è saldamente nelle mani di Angela Merkel ma dopo una serie di rovesci elettorali a livello regionale, a ottobre la cancelliera ha detto che non si sarebbe più candidata a guidare il partito. Oggi 1.001 delegati cristiano-democratici si riuniscono ad Amburgo per eleggere un successore e poiché la Cdu resta la formazione politica più popolare, chi guida il partito ha in tasca la candidatura a cancelliere alle prossime elezioni.
Noto come l'anti-Merkel, Merz è un facoltoso avvocato esperto d'investimenti che punta alla guida della Cdu da dove la cancelliera lo ha cacciato sedici anni fa. Fra i due il dissapore non è solo personale: se Merkel ha flirtato con la sinistra aprendo il fianco ai populisti di AfD, Merz punta proprio a recuperare il voto degli ex elettori Cdu che hanno strizzato l'occhio agli xenofobi proprio per punire la cancelliera dell'accoglienza ai profughi. Amico delle imprese, Merz non ama neppure il rigore finanziario ottenuto con una pressione fiscale record. L'uscita di Schäuble, un altro la cui carriera politica è stata tarpata dalla cancelliera, conferma che se vincerà Merz il Merkel IV potrebbe avere vita breve.
Angela ripone le sue speranze nell'angolo sinistro del ring triangolare della Cdu: per lei corre la sua delfina Annegret Kramp-Karrenbauer, per gli amici Akk. Ex premier regionale, ex sottosegretaria agli Interni, ex negoziatrice con i Liberali, Akk è della stessa scuola di Merkel: stile frugale, mai urlato ma deciso. Rispetto a Merz, l'attuale segretaria generale del partito ha il pregio di apparire meno divisiva e di essere gradita anche alle elettrici donne. Non è un dettaglio da poco in un paese in cui l'unico partito in grado di competere con la Cdu, i Verdi, gode più di altri del favore dell'elettorato femminile. Di recente Akk ha preso le distanze dalla protettrice mostrandosi più rigida con i migranti e contraria alle nozze gay approvate un anno fa dal Bundestag con la provvidenziale astensione di Merkel.
Accanto all'outsider anti-merkeliano e all'insider pro-cancelliera, corre poi il giovane ministro della Salute Jens Spahn. Il politico 38enne rappresenta l'ala più conservatrice della Cdu, quella degli orfani di Helmut Kohl, il cancelliere dell'Europa unita ma anche dei progetti per far tornare tanti Gastarbeiter in Turchia. Spahn è stato imposto al governo dai giovani della Cdu, fra i più scontenti per l'emergenza profughi e la gestione dei conti pubblici, definiti insostenibili. Di recente Spahn ha detto che chi non fa figli dovrebbe pagare più contributi pensionistici.
Considerato troppo giovane per guidare la Cdu, Spahn che è gay, sposato e si è detto molto contrariato dalle parole di Akk potrebbe fare convergere i suoi voti sul conservatore Merz. Se non si raggiungerà la maggioranza assoluta, il congresso procederà al ballottaggio.
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