Mes, i "ribelli" sono ovunque: ecco chi vota contro il partito

Dal centrodestra al centrosinistra, passando per il Movimento 5 Stelle: chi sono i parlamentari che votano contro le indicazioni di partito sul Mes

Mes, i "ribelli" sono ovunque: ecco chi vota contro il partito

Il Mes è argomento più che mai divisivo. Non fa andare d'accordo le forze della maggioranza giallorossa e non fa andare d'accordo al cento per cento neanche tutte i partiti di opposizione. Dal centrosinistra al centrodestra, passando per il Movimento 5 Stelle, infatti, sono diversi i parlamentari che hanno votato contro le indicazioni di partito alla Camera (e che voteranno contro le indicazioni di partito in Senato).

Il primo esempio? Renato Brunetta, responsabile economico di Forza Italia. Queste le sue parole a Montecitorio in mattinata circa la risoluzione di maggioranza sul tanto discusso Meccanismo europeo di stabilità: "Grazie al nuovo Mes, che ha tutti i difetti di questo mondo, con il suo salva banche si metterà fine alla tragica passeggiata a Deauville, al tragico di Merkel e Sarkozy. Per questa ragione non voterò contro, voterò in dissenso dal mio partito". L'azzurro, dunque, ha aggiunto: "Oggi mi addolora che in quest'Aula non ci sia quello stesso spirito nel dare pieno mandato al nostro presidente del Consiglio per il prossimo Eurosummit. Purtroppo è prevalso lo spirito di parte, di schieramento, è prevalsa la propaganda, piuttosto che lo spirito di unità. Ma così si indebolisce il Paese, non vince nessuno, è un gioco a somma negativa".

L'ufficio stampa del gruppo di Forza Italia della Camera dei deputati ha segnalato, in merito alla risoluzione della maggioranza sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità, che oltre a Renato Brunetta e Renata Polverini, non ci sono altri deputati azzurri a non aver partecipato al voto per ragioni politiche. "Le altre assenze registrate nelle votazioni di questa mattina, infatti - si legge in una nota -, erano preannunciate e giustificate per motivi di salute o personali". Il riferimento nella nota è agli altri 14 esponenti azzurri che non hanno preso parte alla votazione a Montecitorio.

Da due esponenti di centrodestra come Brunetta e Renata Polverini a uno di centrosinistra come Stefano Fassina di Liberi e uguali, che fa parte della compagine di governo. Nel suo intervento nell’emiciclo di Montecitorio dopo le comunicazioni del premier Conte in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì, ha dichiarato: "Il sentiero da percorrere è quello dell'europeismo adulto e a differenza del gruppo di Leu non sosterrò la risoluzione proposta alla maggioranza, è un no di merito ma nella consapevolezza del quadro politico e dell'uso strumentale del passaggio di oggi non parteciperò al voto".

Veniamo dunque al Movimento 5 Stelle. Sono in tutto sei i deputati pentastellati che in dissenso dal gruppo sono intervenuti nell'Aula della Camera per annunciare il voto contrario alla risoluzione di maggioranza: si tratta di Andrea Colletti, Fabio Berardini, Francesco Forciniti, Pino Cabras, Alvise Maniero e Mara Lapia.

Dai dissidenti di Montecitorio a quelli di Palazzo Madama: al momento, è certo il voto contrario di Mattia Crucioli e Laura Granato. La grillina, infatti, si è così espressa all’Adnkronos: "Ho acquisito la risoluzione di maggioranza, devo esaminarla bene. Ma a una prima lettura non vedo grandi speranze di poter votare a favore.

Anzi, certamente non voterò a favore. Valuterò se astenermi o votare contro". Ora si cerca di capire quali saranno le mosse degli altri dissidenti grillini in Senato, come Barbara Lezzi, Orietta Vanin, Nicola Morra ed Elio Lannutti.

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