Tensione sempre più alta all’interno del M5s in merito al voto del Mes, il meccanismo europeo di stabilità. Il senatore pentastellato Gianluigi Paragone, da sempre critico per l’alleanza stipulata con il Pd che ha fatto nascere il governo Conte bis, ha promesso battaglia a Palazzo Madama.
Prima di partecipare alla votazione, però, il ''cosiddetto grillino'' dissidente ha promesso che "il Movimento 5 Stelle in particolare, si impegnerà alla liquidazione del Fondo salva-Stati", quella modifica al Mes che, tra le altre cose, prevede la ristrutturazione del debito.
Paragone ha poi lanciato un sondaggio online nel suo profilo Facebook nel quale ha scritto:"Volete che oggi in Aula voti NO AL MES nel rispetto del programma dei 5 Stelle? - chiede il parlamentare -. Questo è quello che è scritto nel programma del M5S: 'Il Movimento 5 Stelle in particolare SI IMPEGNERÀ ALLA LIQUIDAZIONE DEL MES (FONDO ‘SALVA STATI’)'".
Al momento sono circa 16mila i voti espressi e oltre mille i commenti, molti dei quali chiedono a Paragone di votare no alla risoluzione della maggioranza. ''Non solo devi votare NO, ma se c'è qualcuno del 5 Stelle che vota SI, significa che non sta rispettando il programma. E questa cosa va evidenziata’’, ha scritto Sandro. ‘’No a questo trattato voluto dalle banche europee tedesche e francesi questo trattato è stato firmato da Mario Monti governo tecnico. Mi fido del moVimento5 Stelle perchè hanno sempre fatto sempre l'interesse del popolo italiano e NON l' interesse del sistema’’, gli fa eco Angela. Toni duri anche da parte di Paola che difende Paragone dall’accusa di essere un leghista infiltrato: ‘’ Devi votare no. Non sopporto tutti quelli che ti criticano. Che ti danno del traditore. Del leghista travestito. Tu rispetti il programma.... OSA... OSA... OSA.’’ .Durissima Rosaria che ha scritto che ''già gli articoli 34 e 35, basta per capire che all'interno del Mes....non esiste la "democrazia "’''.
Sulla questione Mes Paragone ha manifestato la sua contrarietà da settimane. "Stiamo stravolgendo il nostro programma elettorale, al 90% il mio voto alla risoluzione sul Mes sarà negativo", ha affermato ieri il senatore 5s parlando in Transatlantico della risoluzione sul fondo salva Stati. "Non si può dire che si fa solo 'un pochino di Mes' e non tutto. Se anche il Movimento decide di stare da quella parte, significa che ha deciso di diventare europeista - ha aggiunto - Ma non siamo arrivati in Parlamento in questo modo, l'abbiamo fatto sulla base di un programma elettorale. Io non mi sono mai sognato di dire che avrei migliorato il Mes". Infine un attacco duro alla leadership del MoVimento:"Poi qualcuno si chiede perché perdiamo voti... Perché stanno cambiando idea progressivamente".
Ma i guai in casa pentastellata non sno terminati. Paragone, infatti, non è l’unico dissidente dalla linea ufficiale. "Oggi voterò no", ha dichiarato il senatore 5s, Stefano Lucidi, a Un giorno da pecora, programma di Rai Radio1.
Il "no" di Lucidi va ad alimentare le voci, riferite da AdnKronos, di un possibile passaggio di tre senatori dal Movimento alla Lega. Inoltre, sempre secondo l’agenzia altri due senatori sarebbero pronti a lasciare il Movimento nelle prossime ore per passare al Gruppo mitsto.
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