Paolo Manzo
Era giovane Daniel Pessina, adorava il mare, la musica elettronica e gli animali, soprattutto i cani. Proprio per il suo amore per immersioni e surf, qualche tempo fa si era trasferito da Milano a Sayulita, cittadina balneare oggi capitale della costa messicana del Pacifico per chi fa surf, un paradiso a vedere le foto che solo fino a 48 ore Daniel fa postava sulla sua pagina di Facebook.
Per l'esattezza sino alle 2,30 di ieri quando la morte, beffarda, lo ha raggiunto mentre ballava, felice. Non a Sayulita, dove lavorava come chef, però. Da un paio di mesi, infatti, per Daniel l'evento da non perdere - tra il 6 ed il 15 di gennaio - era il Bpm Festival di Playa del Carmen, uno degli eventi di musica elettronica più gettonati della regione, tra le mete turistiche preferite dagli occidentali a una settantina di chilometri da Cancún ma, soprattutto, sulla costa atlantica, opposta rispetto a dove viveva in Messico.
Partecipare al decennale del Bpm festival era la vacanza sognata da tempo, al punto che l'aveva programmata sin dal novembre scorso, quando con entusiasmo aveva messo online tutti i gruppi che avrebbero partecipato alla kermesse musicale. Domenica 15 gennaio, nel bar-discoteca Blue Parrot di Playa del Carmen, si teneva la serata di chiusura e, naturalmente, Daniel era là, con centinaia di altri giovani fan dell'elettronica.
Purtroppo il caso ha voluto che ci fosse anche il suo corpo sulla traiettoria dei proiettili esplosi da un uomo entrato improvvisamente nel locale brandendo una pistola. Erano le due e mezza di lunedì mattina per l'appunto e alla raffica di colpi hanno fatto seguito le urla strazianti dei ragazzi e l'arrivo a stretto giro di posta delle ambulanze.
Cinque i morti - oltre all'italiano una messicana, due canadesi e un colombiano addetti alla sicurezza del festival una ventina i feriti, uno dei quali in condizioni critiche. Vittime di una folle sparatoria che di lì a poche ore, non appena avvisati dalla Farnesina, avrebbe gettato nello sconforto il fratello di Daniel, Manuel, sua sorella Katjia e mamma Luisa.
Anche una giovane messicana travolta dalla ressa ha perso la vita, mentre adesso le autorità stanno cercando di far luce sull'accaduto. Secondo quanto riferito dai media locali quattro persone sono state arrestate. Alcuni testimoni riferiscono che un uomo solo avrebbe aperto il fuoco, altri, invece, sostengono che fossero di più.
In una nota pubblicata su Twitter, l'organizzazione del Bpm Festival - oltre a esprimere il suo cordoglio per le vittime e ribadire la propria disponibilità a «collaborare» con la polizia - spiega in dettaglio che la violenza è cominciata sulla calle 12, proprio davanti alla discoteca. E sulla pagina Facebook del festival fioccano adesso i commenti. Di chi c'era ma che è andato via poco prima della sparatoria e di chi, come Charlie González, denuncia lo spaccio di coca a livelli impressionanti dentro la discoteca. «Lo scorso anno scrive - al Blue Parrot i bagni sembravano laboratori di cocaina». E ancora, un certo Koto, nella stessa pagina denuncia come la prima a essere corrotta qui sia la polizia. «Vengo spesso a Playa del Carmen e ho partecipato a varie edizioni del festival. Molte volte mi è successo che proprio la polizia mi abbia rubato o estorto denaro».
L'ipotesi al momento più accreditata è che tra i moventi della sparatoria ci possa essere quello di un regolamento di conti tra narcos, in un paese come il Messico dove la violenza dei cartelli ha raggiunto
livelli endemici - mentre l'altra è quella della strage passionale. A priori gli inquirenti escludono l'attentato terrorista ma poco cambia per Daniel, che era venuto a Playa del Carmen solo per ballare la sua musica preferita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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