
C'è molta Germania nell'ultimo segmento temporale del conflitto in Ucraina. Tanto per iniziare Berlino ha concesso il via libera all'utilizzo dei beni russi congelati (170 miliardi di euro) per generare entrate aggiuntive a sostegno della difesa di Kiev. Il governo tedesco era sempre stato molto cauto, ma nelle ultime 24 ore il cancelliere Merz ha scelto la strada del cambiamento, preoccupato che se il sostegno degli Stati Uniti sotto Trump dovesse diminuire, l'onere di armare l'Ucraina ricadrebbe pesantemente sulle finanze tedesche. L'Ucraina spende 120 miliardi di euro all'anno per la guerra, ma il bilancio ucraino copre solo la metà dell'importo, e Zelensky fa sapere che per il 2026 serviranno altri 60 miliardi.
In Germania si trova uno dei due laboratori che hanno effettuato test su campioni biologici prelevati dalla salma di Alexei Navalny, l'oppositore morto il 16 febbraio 2024 in una prigione russa del Circolo Polare Artico. La vedova Yulia ha rivelato che il marito sarebbe stato avvelenato, senza specificare da quale sostanza letale. "Questi risultati sono di grande importanza e devono essere resi pubblici. Tutti noi abbiamo il diritto di conoscere la verità", ha affermato. Accusa che il Cremlino respinge, ricordando che Navalny rientrava in un piano di scambio con prigionieri occidentali.
E sempre dalla Germania è trapelata la notizia di una possibile consegna a Kiev dei missili Taurus entro dicembre. Invocati da Zelensky, il loro impiego, ricorda Putin, "significherebbe l'ingresso ufficiale in guerra della Germania". L'Ue sembra disposta a giocarsi il tutto per tutto. Lo si evince dalle parole dell'Alta rappresentante per la Politica estera Kallas, preoccupata dal fatto che "nelle ultime settimane la Russia ha intensificato l'offensiva contro l'Ucraina. Le incursioni di droni in Polonia e Romania segnalano una fase ancora più pericolosa del conflitto. La Russia sta mettendo alla prova l'Occidente. Se Putin percepisce anche un solo segnale di debolezza, continuerà a premere, perché vuole metterci alla prova. L'Europa deve rispondere con fermezza". Una risposta che arriverà non appena verrà adottato il 19° pacchetto di sanzioni anti-Mosca. Ieri Zelensky ne ha parlato con la presidente del Parlamento europeo Metsola, in visita a Kiev anche per ricordare che "Non site e non sarete soli, l'adesione dell'Ucraina è una garanzia di sicurezza per tutta l'Unione". Il presidente ucraino ha quindi incassato il sostegno ai negoziati, ma anche il parere favorevole per l'apertura di un ufficio del Parlamento europeo a Kiev. "La Russia ha sempre guardato con sufficienza all'Europa unita, e si sbagliava di grosso", ha detto il leader di Kiev, ringraziando l'Ue per l'arrivo dei missili Patriot e Himars che fanno parte delle prime forniture degli Stati Uniti pagate dagli alleati, per un valore di 500 milioni di dollari. Sulle sanzioni Mosca non sembra preoccupata, e il portavoce del Cremlino Peskov dice che l'Ue "si illude che le restrizioni possano influenzare la nostra politica. Rimaniamo aperti alla risoluzione con mezzi politici e diplomatici". Per il vice ministro degli Esteri Ryabkov "l'Ue dimostra lo squallore della propria politica estera".
Sul campo le truppe di Mosca avanzano nelle direzioni di Zaporizhzhia, Novopavlivka e Pokrovsky, ma rallentano nel Sumy. Per Zelensky "il nemico ha subito pesanti perdite e si sta ritirando", ma il comando russo spiega di aver spostato gli uomini nel Donetsk.
Putin intanto perde qualche pezzo: Dmitry Kozak si è dimesso dalla carica di vice capo dell'amministrazione presidenziale in contrasto con le strategie di guerra. L'esercitazione congiunta tra le forze armate russe e bielorusse "Zapad-2025" si è conclusa.