Milano. Decisamente non ha gradito il menù. Tuttavia l'impressione è che un pretesto qualsiasi, davvero anche il più banale e insignificante, avrebbe sortito il medesimo effetto per un uomo nelle sue condizioni psichiche, cioè particolarmente alterate. Parliamo del somalo di 34 anni, un immigrato regolare, arrestato ieri mattina dalla polizia alla periferia sud della città con l'accusa di tentato sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale, quindi denunciato a piede libero per minacce gravi aggravate. «Armato» di un coltello-posata (ma soprattutto, pare, di una voce dal tono potente e minaccioso, da occhi spiritati e modi così violenti da far presagire una imminente tragedia) l'immigrato intorno alle 8 ha cominciato a seminare il panico all'interno della onlus Pane Quotidiano, la mensa dei poveri di viale Toscana. E dopo aver criticato duramente il cibo che i volontari stavano servendo mentre era in fila, l'uomo non si è limitato a contenere le sue rimostranze dentro la struttura e a insultare altri indigenti che, oltre ai loro evidenti problemi, ieri avevano avuto anche la sfortuna di trovarsi lì con lui. Ha creato infatti una sorta di «psicodramma in movimento» sulla non indifferente distanza di oltre una decina di chilometri che lui ha percorso avanti e indietro tra un estremo e l'altro del quartiere Vigentino per essere infine catturato in zona Porta Romana.
Sempre agitando il coltello della mensa che teneva tra le mani, una volta uscito dalla onlus il 34enne è fuggito a bordo di un autobus della linea 91 che percorre la circonvallazione esterna e che da viale Toscana lo ha portato in via Ripamonti. Una volta sceso al volo dal mezzo pubblico che nel frattempo la polizia era riuscita a bloccare, il somalo è fuggito a piedi lungo la medesima circonvallazione ma verso l'altro capo del quartiere, correndo verso piazzale Lodi e poi lungo viale Umbria. Da lì si è addentrato in un dedalo di strade e ha raggiunto la via Carabelli, non lontano dall'Ortomercato. Dove ha tentato di farsi scudo con una bambina di 6 anni che stava recandosi in bicicletta nella scuola materna di quella strada, prendendola per i capelli e minacciandola con il coltello davanti al padre, anche lui scaraventato a terra quando ha cercato di pararsi tra lo squilibrato e la figlia. Infine, dopo aver abbandonato in breve anche la «presa» della piccola, il somalo ha raggiunto la vicina via Tertulliano, nella medesima zona, dov'è stato catturato poco dopo dagli agenti delle «Volanti».
Durissime le reazioni politiche del Centrodestra. «Nella Milano di Sala anche chi è in fila per un pasto alla mensa di Pane Quotidiano può ritrovarsi in pericolo - ha commentato tra gli altri l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza -.
Quello che è successo fra viale Toscana e via Tertulliano, con una bambina di sei anni e il suo papà aggrediti da un somalo armato con un coltello, conferma ancora una volta che la città è allo sbando, ridotta a Far West grazie alle politiche buoniste del centrosinistra».
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