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Migranti, Briatore a Morandi: "Non so quante camere hai, meglio una soluzione globale"

L'imprenditore sferza la politica: "Non si possono accogliere tutti i profughi in Europa". E avverte: "Serve una soluzione globale"

Migranti, Briatore a Morandi: "Non so quante camere hai, meglio una soluzione globale"

"L'emergenza profughi in Europa è una situazione drammatica, ciascuno deve fare la sua parte, fa molta pena vedere questa situazione però la pena non basta bisogna fare qualcosa tutti assieme". A margine del business forum dedicato al Kenya in Regione Lombardia, Flavio Briatore sferza la politica e gli detta le misure per provare a risolvere l'emergenza clandestini. "In Italia ci sono caserme dismesse e alberghi che non lavorano più e che potrebbero essere utilizzati per dare una prima accoglienza ai migranti - spiega - bisogna fare un’azione del genere perché usare solo le case non credo sia una soluzione".

Su Facebook Gianni Morandi ha sbandierato ai quattro venti che starebbe considerando di ospitare alcuni immigrati in casa. "Non so quante camere abbia la casa di Gianni... - replica Briatore - dire solo che ci sono le camere di casa non credo sia la soluzione". Aldilà della boutade di Morandi e delle azioni buonisti dei soliti noti, l'imprenditori chiede al governo italiano e all'Unione europea una soluzione globale: "Pensate quante caserme dismesse ci sono in Italia, chiese, conventi, credo bisogna fare un’azione del genere e in più cercare di aiutarli economicamente". Alla domanda su quale potrebbe essere il contributo degli imprenditori in questa emergenza, Briatore ha ricordato che quando si è allagata la Sardegna, lui stesso ha messo a disposizione tutti gli appartamenti del Billionaire per ospitare 140 persone per tutto l’inverno. "Io prima l’ho messa a disposizione per gli italiani - spiega Briatore - ora per i siriani e i rifugiati bisogna trovare soluzioni perché il flusso non può continuare così. Ad un certo punto diventerà impossibile accomodare tutte le persone".

Per Briatore la partita sull'immigrazione è, in primis, politica. Una partita che nasce dalle macerie della Libia. "A casa loro una volta c’era Gheddafi e potevi parlare con lui - spiega - l’hanno fatto fuori ed è successo un disastro perché ci sono 120 tribù e ognuno comanda nel proprio territorio, non c’è più una persona responsabile". A questo punto, secondo l'imprenditore, diventa difficile aiutare gli immigrati in Europa: "Non è che sia una Europa florida: qua i posti di lavoro non li abbiamo neanche per gli italiani, è difficile creare dei posti di lavoro anche per gli stranieri". Insomma, a un problema creato dalla politica serve una risposta politica. Ma, sotto sotto, Briatore non ha molta fiducia nei politici. A chi gli se non lo tentasse una discesa in campo, magari guardando a cosa accade in America con la candidatura del miliardario Donald Trump, lui scuote la testa: "Non fa per me".

Per Briatore la politica "è una roba dove uno non può incidere e io voglio fare le robe che al mattino io decido se una cosa deve essere rossa o blu, in politica dopo 8 anni stai ancora lì a parlare".

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