Migranti, Fi: Paese allo stremo. Maroni: serve una class action

In Lombardia il governatore si schiera con i primi cittadini. E i grillini si spaccano. Proseguono le liti tra Vaticano e politica. L'azzurro Silli: "La Chiesa si attivi con l'Ue"

Migranti, Fi: Paese allo stremo. Maroni: serve una class action

Chiesa contro politica, destra contro sinistra, partiti che si spaccano, governo spalle al muro. Sull'immigrazione è un tutti contro tutti.

I toni sono diversi da quelli duri e perentori usati dalla Lega Nord ma dopo le accuse alla politica del segretario della Cei Monsignor Galantino, anche Forza Italia prende posizione sul tema. Giorgio Silli, responsabile immigrazione di Fi e autore della proposta sui check point per gli ambulanti nelle spiagge, scrive una lettera aperta a monsignor Galantino invitando il Vaticano a muoversi concretamente per risolvere l'emergenza. «È giusto additare chi si batte per il nostro Paese come se fossero mercanti del Tempio? Non sarebbe forse meglio una telefonata fra il Santo Padre e la Merkel, Hollande, Zapatero, Cameron, dove li esorta ad accogliere un numero considerevole di profughi?», scrive Silli, aggiungendo: «Abbiamo capito bene quanto il Santo Padre va predicando sin dalla sua ascesa al soglio pontificio e lo abbiamo messo in atto. Ma l'Italia adesso non ce la fa più. Mi creda non è polemica politica, è la realtà».

La Lega Nord invece continua a cavalcare con forza la polemica. Dopo Matteo Salvini, a prendere posizione sono il Senatur Umberto Bossi e il vice presidente del Senato Roberto Calderoli. Dice Bossi: «Non commento quello che dicono il Papa e i vescovi, è chiaro che devono lanciare il messaggio che le vite umane vanno salvate. Ma c'è una regola non scritta: se non c'è lavoro non c'è integrazione, senza lavoro la società non si integra, si disgrega, quindi non ci può essere posto per tutti gli immigrati». E ancora: «Non si può sperare solo nella Divina provvidenza, bisogna anche ragionare». Se Bossi sceglie concetti forti ma senza esporsi troppo, Calderoli entra a gamba tesa: «Se volete essere credibili per lo meno abrogate la norma dello Stato Vaticano che prevede anche l'arresto di chi entra e resta irregolarmente sul vostro territorio. Non si può predicare bene e razzolare male», scrive su Facebook paventando anche il rischio di islamizzazione dell'Italia per i troppi immigrati già presenti sul nostro territorio. La replica al Carroccio arriva dalla Caritas. «Il Papa, il Vaticano, la Chiesa, ospitino i migranti a casa loro? Per la verità, già lo facciamo attraverso le strutture delle realtà ecclesiali del Vaticano, delle diocesi italiane e di ogni parrocchia. Quella che per la Lega vuole essere una provocazione politica, per noi è una realtà consolidata di tutti i giorni», attacca Oliviero Forti, responsabile immigrazione Caritas italiana.

Ma il fronte della polemica politica sull'immigrazione non si ferma qui. In Lombardia, Fratelli d'Italia, tramite il capogruppo in Regione Riccardo De Corato, annuncia che presenterà una mozione per chiedere al presidente Roberto Maroni di organizzare una class action insieme ai sindaci contro il governo, per ribadire «il no all'accoglienza incontrollata di clandestini e difendere gli stessi primi cittadini qualora venissero denunciati». La replica di Maroni non si è fatta attendere: «Ottima idea, la condivido», ha scritto sul proprio profilo Facebook , facendo presagire nuovi guai per Alfano & C. Anche Forza Italia, con la coordinatrice lombarda Mariastella Gelmini, si schiera con i sindaci: «Rischiano una denuncia per omissione d'atti d'ufficio come fossero delinquenti comuni. La loro colpa? Aver dichiarato di non possedere spazi idonei a ospitare i cosiddetti richiedenti asilo», spiega.

E il Movimento 5 Stelle? È in subbuglio e la base è in rivolta. Da una parte il senatore Maurizio Buccarella (che aveva proposto in Aula l'abolizione del reato di clandestinità, ndr ) critica la linea dura sull'immigrazione e viene attaccato sul blog da Beppe Grillo che invece sulla linea dura ci marcia eccome. Ma moltissimi militanti non ci stanno e proprio dal blog accusano il leader per i toni e i contenuti. Beppe scrive: «Non ci sono gerarchie come negli altri partiti, il parere di uno vale nel Movimento come quello di qualsiasi altro», ma stavolta non se la beve nessuno, nemmeno i grillini stessi.

Intanto, sull'abolizione del reato di immigrazione clandestina, ancora tecnicamente non avvenuto perché il provvedimento è fermo sulla scrivania del Guardasigilli Andrea Orlando (c'è tempo fino ad ottobre

per esercitare la delega), fonti del ministero della Giustizia assicurano al Giornale che l'ambito non è in discussione e la legge, vista la depenalizzazione decisa da Consulta e Cassazione, non è comunque più in vigore.

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