Semplificazioni per il riconoscimento del diritto d'asilo, accertamento degli apolidi, accelerazione delle procedure di riconoscimento e identificazione, assunzione di educatori, nuove regole per i centri di prima accoglienza e per le espulsioni. Sono i contenuti principali, in sintesi, della bozza di decreto legge presentato oggi al Consiglio dei ministri che vara le nuove regole in tema di immigrazione. "Con le misure varate oggi dal governo - ha annunciato il premier Paolo Gentiloni - si rendono più rapidi i processi di concessione del diritto di asilo ai rifugiati, più trasparenti i maccanismi di accoglienza, facilitando i meccanismi per i rimpatri dei migranti senza diritto d'asilo".
Su immigrazione e sicurezza urbana il governo ha deciso di intervenire con due decreti legge. "Oggi il Consiglio dei ministri ha preso decisioni importanti in materia di difesa, di migrazioni e in materia di sicurezza delle nostre aree urbane", ha spiegato Gentiloni nella conferenza stampa al termine della riunione. "Si tratta di decisioni di un certo rilievo, partendo dal tema generale dei migranti. I nostri valori, che sono - ha rivendicato il premier - valori umanitari, dell'accoglienza, dell'integrazione e del rispetto delle differenze. L'Italia ha un buon curriculum - ha continuato - ed è rispettata nel mondo per aver dimostrato competenza e garantito sicurezza e contemporaneamente per avere indicato la strada all'Unione europea". L'obiettivo del governo non di chiudere le porte ai rifugiati ma rendere il più difficile possibile l'ingresso in Italia ai clandestini. Proprio per questo motivo, come ha annunciato il ministro dell'Interno Marco Minniti, i vecchi Cie non esisteranno più e saranno aperti i Centri permanenti per il rimpatrio. Per farli funzionare il più velocemente possibile il Viminale ha deciso di raddoppiare i fondi destinati ai rimpatri volontari assistiti, mentre il ministero di Giustizia si impegnerà a ridurre i tempi di concessione dell'asilo sopprimendo un grado di giudizio.
Il Guardasigilli Andrea Orlando ha annunciato l'istituzione di quattordici tribunali ordinari delle sezioni specializzate, con giudici che siano dedicati a questa attività, che applichino la legge partendo dalla conoscenza del fenomeno migratorio. "È utile intervenire con urgenza sull'impatto del fenomeno migratorio sulla giurisdizione perché i tempi del riconoscimento dello status di profugo stanno crescendo - ha spiegato il ministro - da 167 a 268 giorni, con una crescita della definizione molto forte". Aumentano i numeri ma anche la complessità della ricostruzione del fenomeno. "Comprendere se c'è il presupposto dell'asilo o meno - ha sottolineato Orlando - è più complicato rispetto a tempi in cui i luoghi di provenienza dei migranti erano meno".
I migranti che avranno diritto di rimanere in Italia saranno disseminati su tutto il territorio nazionale. Con le nuove norme varate oggi il governo intende, infatti, favorire un nuovo modello di accoglienza che sia "il più possibile diffusa".
È un orientamento che Minniti ha concordato con l'Anci e che passa attraverso la riduzione, "in tempi ragionevoli", dei grandi centri di prima accoglienza che sono più esposti proprio per una questione di numeri a criticità gestionali. Dal canto loro i Comuni potranno usare i migranti, "volontariamente e gratuitamente", in "lavori di pubblica utilità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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