Prima sono stati gli assalti dei centri sociali per impedirgli di parlare in campagna elettorale. Poi sono arrivate le sentenze da "tribunale del popolo": populista, razzista, fascista, nazista. Infine sono arrivate le minacce di morte: appeso a testa in giù come Benito Mussolini in piazzale Loreto, a Milano. Mentre il Consiglio dei ministri dà il via libera al decreto Sicurezza, la sinistra ha già aperto la caccia a Matteo Salvini. E, finché il leader leghista non sarà eliminato dalla scena politica, non si darà pace. Certe campagne intimidatorie le abbiamo già viste in passato. Ora, però, sembrano aver alzato il livello con toni che ricordano drammaticamente gli anni di Piombo. A giugno, quando Salvini sedeva al Viminale da poche settimane, gli erano già arrivate una cinquantina di minacce di morte. Da allora il computo è cresciuto all'inverosimile, in una escalation che ha portato ai recenti raid contro diverse sedi della Lega. E, se sui giornali i radical chic alla Saviano lo attaccano con i paroloni, per strada quelle stesse invettive si fanno via via più violente. Tanto che nessuno sembra stracciarsi le vesti quando su un muro appaiono scritte del calibro “Sparare a Salvini” o “Salvini impiccati”. Perché tutto è concesso pur di abbattere il “fascio-leghismo”. Oggi il Consiglio dei ministri ha licenziato un decreto molto importante che andrà a mettere mano a due temi piuttosto spinosi: la sicurezza e l'immigrazione. In calce hanno entrambi la firma dell'”uomo nero” inviso alla sinistra e all'ala rossa del Movimento 5 Stelle. Dopo anni di far west, che ha portato a un'impennata dei crimini commessi dagli stranieri, Salvini cerca di mettere un po' d'ordine, tagliare qualche privilegio e stornare gli sprechi dell'accoglienza nelle politiche di rimpatrio. Contro questi provvedimenti si sono già espressi in molti. C'è chi li ha addirittura paragonati alle nuove leggi razziali. Per i prossimi giorni sono già in calendario manifestazioni, cortei e sit in contro il razzismo. A fronte di questi strepiti assordanti, risulta sempre più evidente l’incapacità della sinistra a interpretare il segnale dato dagli italiani alle ultime politiche.
Il pugno duro in tema di sicurezza è stato sicuramente uno dei punti che hanno spinto gli italiani a premiare il centrodestra e, in particolar modo, la Lega. E il decreto varato oggi dal Consiglio dei ministri prova appunto a sanare una ferita aperta dal Pd in cinque anni di governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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