Il «dutuùr» Luca Bernardo, come lo chiama alla milanese Matteo Salvini, «non sarà un uomo solo al comando». Il leader della Lega battezza il candidato sindaco del centrodestra, prima uscita in pubblico dopo il vertice che lo ha eletto l'anti Sala. Per il lancio ufficiale con gli altri big della coalizione bisognerà attendere «giovedì o venerdì prossimo» ma ieri il responsabile della pediatria all'ospedale Fatebenefratelli e il Capitano lumbard hanno partecipato insieme a un incontro sul referendum per la giustizia moderato dal direttore del Giornale Augusto Minzolini. E Salvini non abbandona lo schema della squadra, ci ha lavorato come un ct «per due ore» ieri pomeriggio nel palazzo della Regione Lombardia, ha incontrato cinque dei professionisti e manager che erano finiti nella rosa dei papabili e potrebbero diventare testimonial, la presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca e Roberto Rasia (che avrebbero già aderito convintamente), il manager di Mediolanum Oscar di Montigny e il delegato dell'American Chambers of Commerce Simone Crolla che invece per ora avrebbero declinato, potrebbe entrare Alessandro Galimberti, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia. Non saranno le uniche consultazioni, «voglio quattro o sette esponenti del mondo delle imprese, del commercio, del volontariato, la sfida contro Sala e la sinistra la facciamo con Luca e con una squadra che stiamo costruendo faticosamente e con pazienza. I partiti non fanno un passo indietro ma due avanti».
Dici squadra, pensi alla federazione del centrodestra. Salvini spera che possa nascere «entro l'estate», entre Silvio Berlusconi rilancia ancora l'idea del partito unico «che deve essere il nostro orizzonte in vista del 2023. Il Centro Destra Unito è già nel cuore dei nostri elettori, sta alla politica prenderne atto». Più scettico Fedele Confalonieri che rivela al Financial Times di «non essere d'accordo» con il progetto del Cavaliere.
Salvini è ancora convinto di poter recuperare anche l'ex sindaco Gabriele Albertini, nonostante lo stop al ticket («lavorerò perché ci sia»). Per la prima volta invece non sarà capolista della Lega, «sto cercando qualcuno più bravo di me», avrebbe tra le mani due nomi d'effetto, uomo e donna, ma i suoi fedelissimi assicurano che anche il segretario correrà. «Vedo un certo nervosismo in Sala - sorride a fianco di Bernardo -, Il Sole24Ore lo ha piazzato in un brillante 89° posto nella lista di gradimento dei sindaci e da milanese ambisco a qualcosa di più. Luca mette a disposizione progettualità, il proprio percorso culturale. E avere un membro in prima linea in questo anno e mezzo di pandemia è un valore aggiunto» mentre «Sala aveva altre ambizioni ma il Pd non l'ha accontentato. E fare il sindaco controvoglia è la cosa peggiore».
Sotto la Madonnina si è scatenata una guerra sulle piste ciclabili disegnate dalla giunta Pd. Salvini stuzzica il dutur: «Vinciamo e il giorno dopo andiamo col pennello a sbianchettare quella di corso Buenos Aires». Il pediatra arriva con la figlia Lucrezia. «Corro per vincere, tifo per Milano. Sono e sarò sempre un uomo del pubblico e al servizio degli altri - le prime frasi slogan -. Vedo che c'è un vento positivo. Dobbiamo costruire una città bella da vivere». Per prendere voti sta lavorando a una lista civica.
Bernardo ribatte a Sala che in mattinata si era «meravigliato» di aver letto che pensasse di fare il medico la mattina e il sindaco al pomeriggio: «È ovvio che ho già scelto di fare il sindaco - replica - e due ruoli pubblici sono incompatibili».
E se il sindaco uscente ha auspicato «un confronto nel merito» sul famoso tema delle ciclabili e altri temi divisivi, la risposta di Bernardo non si fa attendere: «Quando e dove vuole». Anche lui sulla squadra non ha fretta, «sono abituato all'emergenza e all'urgenza. Quindi non mi preoccupo».
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