Milano - «Non ho scelto di diventare sindaco per aumentare le tasse ai cittadini, ma per difendere le fasce più deboli». Così parlava Giuliano Pisapia lo scorso settembre davanti alla platea fredda e semivuota della festa del Pd. Il «vento è cambiato» giurava nel 2011 quando conquistò Milano. In peggio. Da locomotiva d'Italia è diventata la «fabbrica delle tasse», in cima alle classifiche nazionali solo per multe e aumenti. In tre anni le tasse sono più che raddoppiate, i milanesi verseranno nel 2014 circa 770 milioni di euro in più rispetto all'ultimo Bilancio firmato nel 2010 da Letizia Moratti. Nel 2013 le entrate fiscali hanno raggiunto quota 1.166 milioni, quest'anno addirittura 1.342 milioni. Di male in peggio. Qualche esempio? Capitolo Irpef. Fino al 2010 i milanesi non pagavano un euro, la giunta ha reintrodotto l'imposta nel 2011 e da allora gli aumenti sono stati continui e l'incasso è quasi triplicato (dai 62 milioni del 2012 ai 160,5 previsti quest'anno). L'addizionale è arrivata al massimo, lo 0,8 per mille, e l'esenzione è scesa da 33.500 a 21mila euro di reddito annuo.
La giunta Pisapia si professa iper-ambientalista. Dichiara guerra alle auto e sponsorizza l'uso di mezzi pubblici e biciclette. Ma tra i primi atti ci fu l'aumento del biglietto per tram e metropolitana, da un euro a 1,5. Un anno fa è scattata la stangata sugli abbonamenti. Il mensile è passato da 30 a 35 euro, l'annuale da 300 a 330. I più colpiti? Giovani e anziani. Gli over 65, potevano viaggiare tutto l'anno pagando 170 euro, ora se il reddito Isee supera i 20mila euro sono costretti a versare 300 euro della pensione. Contorta anche la trasformazione di Ecopass, l'ingresso a pagamento in centro per i mezzi più inquinanti inventato dalla Moratti, in Area C. Appena insediato Pisapia ha cambiato il nome e il ticket è diventato una tassa sul traffico da 5 euro per tutti i veicoli. Bloccato in questi giorni da Forza Italia e Lega il tentativo di estenderlo anche alle auto a Gpl, metano e ibride che possono entrare gratis fino al 2017. I milanesi che hanno rottamato la vecchia auto a gasolio per convertirsi all'ecologico hanno corso un bel rischio. La battaglia alle auto in centro invece passa anche dall'aumento della sosta. Fino a un anno fa posteggiare sulle strisce a pagamento costava 2 euro all'ora, ma è scattato il rincaro a 3 euro all'ora dopo la seconda. Sparito anche il ticket domenicale: i 2 euro per sostare cinque ore (il tempo di un film al cinema, un gelato, un po' di shopping) sono diventati 13. È scattata la fuga nei centri commerciali e nei multisala dell'hinterland.
Con Expo alle porte, la tassa di soggiorno introdotta due anni fa è già stata alzata di un euro a notte. Si pagano 2 euro negli alberghi a una stella, 3 euro nei due stelle, 4 euro nei tre stelle fino a un massimo di 5 euro. Gli 8 milioni del 2012 sono passati a 32 nel 2014. Quasi raddoppiati in due anni, da 39 a 69 milioni, i proventi della Cosap, la tassa di occupazione del suolo. Con il nuovo regolamento i prezzi dei traslochi erano schizzati su in alcuni casi del 1.800%. Il prezzo per posteggiare i camion in alcune vie era passato da 178 a 3.300 euro al giorno. Dopo la rivolta la giunta ha dovuto correggere leggermente il tiro. Riesumata dopo 10 anni invece la tassa sui passi carrai, per 2,5 milioni di incasso. Si pagherà anche l'aria? Forse, non è uno scherzo. È ferma in aula una modifica al regolamento Cosap che potrebbe introdurre l'imposta anche per i ponteggi «a sbalzo».
Bloccati (per ora) in Consiglio dall'opposizione anche gli aumenti delle tariffe per gli impianti sportivi, a regime un milione in più all'anno.
Famiglie e anziani dovranno andare in piscina con la dichiarazione dei redditi nello zaino: il complicato sistema per avere sconti ed esenzioni passa dalla dichiarazione Isee. Già scattati a luglio invece i rincari nei musei civici (da 3 a 5 euro) e a settembre raddoppierà la tassa di iscrizione per chi deve lasciare i bimbi al pre e dopo scuola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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