Lei si scusa, ma la mamma del ragazzo incolpevole che ha falciato e ucciso e tutta l'Italia vogliono una pena esemplare comminata da un tribunale italiano. Julia Bravo, l'aviere ventenne di stanza alla base Usaf di Aviano, è comparsa ieri davanti al Gip di Pordenone per l'udienza di convalida del suo arresto. «Sono distrutta, mi dispiace per il dolore che ho provocato alla famiglia», le uniche parole pronunciate in inglese dalla donna, di soli cinque anni più «anziana» di Giovanni Zanier, il quindicenne che ha ucciso guidando ubriaca venerdì sera. Il test ha dimostrato che la Bravo aveva un tasso alcolometrico superiore di quattro volte al limite consentito dalla legge. E un automobilista ascoltato dalla Procura ha confermato che la donna guidava in modo chiaramente pericoloso. «Ho temuto da subito che potesse combinare qualche guaio», ha detto il testimone.
Le scuse dell'americana sono respinte senza esitazioni dalla mamma della vittima, Barbara Scandella: «Perdono? Non ce la faccio. Mi rendo conto della giovane età di questa soldatessa, ma nessuno mi restituirà il mio Giovanni a causa della sua condotta: come si fa a mettersi in auto in quelle condizioni?». La donna pone l'accento anche su quello che rischia di diventare un fattore importante, la competenza giurisdizionale. Spesso in passato i reati commessi dal personale impegnato in missioni Nato in Italia sono stati giudicati da tribunali statunitensi. «Ma io voglio assistere al processo - grida la mamma di Giovanni - chiedo alle istituzioni di non abdicare rispetto alla giurisdizione italiana. Non mi interessa se qualcuno dice che per questi reati in America le pene sono anche più severe. Gli americani da noi pensano di godere di una specie di impunità. La condanna deve avvenire in Italia e deve essere esemplare».
Alla richiesta si associa la politica in un coro bipartisan che include il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni («il trattato di Londra del 1951 si riferisce espressamente a reati avvenuti nell'esecuzione del servizio militare») e si chiude con il sottosegretario alla Transizione ecologica Vannia Gara della Lega, che annuncia che chiederà «ai ministri di Giustizia ed Esteri il massimo impegno» perché la soldatessa sia giudicata qui».
Da via Arenula filtra che ancora non è stata formulata alcuna richiesta in merito dalle autorità statunitensi.
Il Gip ha convalidato l'arresto della Bravo e i domiciliari all'interno della base. Nei prossimi giorni l'avvocato difensore, Aldo Masserut, valuterà come procedere: «Adesso è confusa e frastornata. Stiamo parlando di una ragazza del 2002 che ha ucciso un adolescente del 2007».
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