La neo ministra del Lavoro firmò per l'uscita dall'euro

Nunzia Catalfo, il nuovo ministro del Lavoro, nel 2014 raccolse, insieme a molti altri grillini, le firme per un referendum consultivo sull’uscita dell’Italia dall'euro

La neo ministra del Lavoro firmò per l'uscita dall'euro

Nel governo giallorosso, targato PD-M5S, saltano fuori gli scheletri nell'armadio degli esponenti grillini con un passato anti-europeista. Nunzia Catalfo, il nuovo ministro del Lavoro, la "madrina" del reddito di cittadinanza, nel 2014 raccolse, insieme a molti altri grillini, le firme per un referendum consultivo sull’uscita dell’Italia dall'euro.

Catalfo, ricorda Libero, sosteneva che“uscire dall’euro si può, nonostante questi gufetti disinformati dicano il contrario” e rivendicava la sua visione anti-europea. La grillina, in vari post, metteva in fila tutta una serie di “paure infondate” sull’uscita dell’Italia dalla moneta unica. Secondo il ministro che ha preso il posto di Di Maio al dicastero del Lavoro l'Italiexit gli italiani avrebbero beneficiato di un tasso dei mutui invariato. Non solo. "Un po’ di inflazione è necessaria per far girare l’economia”, diceva la Catalfo sicura del fatto che con il ritorno alla Lira “questo non succederà perché i prodotti italiani diventeranno più competitivi rispetto agli esteri”.

Chissà cosa penserebbe Ursula von der Leyen, il principale sponsor del governo giallorosso, se venisse a sapere che un membro del Conte-bis aveva idee più oltranziste del tanto criticato Paolo Savona?

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