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"Il ministro Gualtieri fugge dal confronto. La mia ricetta anti crisi"

Il candidato del centrodestra alle suppletive di Roma: "Serve la flat tax incrementale"

"Il ministro Gualtieri fugge dal confronto. La mia ricetta anti crisi"

Professor Maurizio Leo, si avvicina la data del confronto elettorale con il ministro Gualtieri. È riuscito a organizzare un incontro con lui?

«No. Mancano ancora due giorni alla fine della campagna elettorale. Inizio a essere pessimista al riguardo».

Perché ci teneva tanto a un confronto diretto?

«Perché non mi piace la politica urlata. Non fa per me una campagna elettorale di slogan. Volevo confrontarmi civilmente con lui senza colpi bassi o insulti».

Su quali temi?

«Mi occupo di diritto tributario da quarant'anni e il mio obiettivo è di realizzare un fisco equo e non vessatorio, all'opposto insomma di quanto va facendo questo governo. È su questi temi che vorrei confrontarmi con il titolare del ministero dell'economia».

Cosa manca nella prima manovra economica del governo giallorosso?

«Non ci sono misure a vantaggio di imprese e artigiani. E anche la nuova tassazione è vessatoria. Pensi soltanto alla questione del pagamento tracciabile delle spese mediche come unico modo per poterle scaricare. Si rischia di penalizzare le persone anziane o comunque chi non è in grado di pagare col bancomat».

Cosa pensa dei centri per l'impiego e del reddito di cittadinanza?

«Quasi sette miliardi da destinare al reddito di cittadinanza mi sembra una cifra esorbitante e poi i centri per l'impiego non funzionano se riescono a collocare soltanto il 2% dei percettori del reddito di cittadinanza. È una mancia irrilevante senza ricadute serie sull'occupazione».

E cosa farebbe se fosse al posto di Gualtieri?

«Intanto introdurrei quella flat tax incrementale che da tempo sto sponsorizzando e poi una riforma dell'Irpef per favorire i redditi medi e bassi».

Come si articola?

«Calcolando che al momento esistono cinque aliquote, toglierei quelle intermedie. In questo modo si potrebbero incentivare i consumi ma soprattutto gli investimenti».

E come recupererebbe i soldi per il mancato gettito?

«Dal già citato reddito di cittadinanza e dal cuneo fiscale. Solo in questo modo, a mio parere, si stimolano la crescita e gli investimenti».

E poi c'è il fattore «coronavirus».

«Veramente la situazione era delicata anche prima del coronavirus. La legge di Bilancio parla di una stima di crescita dello 0,6% e di un rapporto deficit-Pil del 2,2%. Gli esperti dicono però che la crescita si arresterà allo 0,2% e il rapporto deficit-Pil schizzerà al 2,4%. Già questi dati dimostrano che una manovra correttiva è necessaria. Se poi ci aggiungiamo la percentuale che gli analisti stimano in una forbice recessiva compresa tra lo 0,1 e lo 0,9% diventa sempre più chiara l'urgenza di una manovra correttiva. Insomma Gualtieri dovrebbe spiegare agli italiani come recupererà i 20 miliardi necessari per non far scattare le clausole di salvaguardia».

Un'ultima domanda sulla sua città, Roma, che corrisponde al collegio. In questo mese di campagna elettorale cosa ha visto?

«La città al collasso la vedevo già prima, d'altronde il degrado di Roma è sotto gli occhi di tutti.

Negli incontri con gli elettori ho visto tanto malessere verso l'azione della giunta e verso l'attività del governo».

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