Come tutti i controlli, saranno bypassabili (corrompendo i fratelli maggiori), ma dal 12 novembre scattano i filtri per l'accesso ai siti porno, dedicati al gioco d'azzardo o alla vendita di alcolici e sigarette. L'obbiettivo è impedire che i minorenni incappino in contenuti hot e diseducativi. Già sono bombardati da video con messaggi inadatti alla loro età su social e piattaforme legittime, è urgente che tra loro e la pornografia si eriga un muro, soprattutto se si considerano le conseguenze pratiche dell'abitudine al porno: la maggior parte dei "clienti" delle divette di Onlyfans, quelle degli incontri del calippo tiur, hanno appena 18 anni, cioè sono ragazzi che non appena compiono la maggior età si iscrivono alle ammucchiate sessuali.
Fino ad oggi i 14enni hanno avuto libero accesso alle 48 piattaforme a luci rosse più frequentate. Del resto bastava che rispondessero "sì" alla domanda: "Sei maggiorenne?" e nessuno chiedeva ulteriori verifiche della loro età.
Ora il controllo sarà duplice. I contenuti hard saranno infatti accessibili solo dopo il dirottamento della navigazione verso un'altra pagina, che farà capo a un ente terzo, indipendente e autorevole. Qui il navigatore del web sarà tenuto a certificare la sua maggiore età. Solo una volta superato questo "ostacolo", gli sarà concesso di entrare sul sito porno.
La pratica è stata leggermente semplificata per gli utenti che accedono via smartphone. Il sito porno chiederà di scaricare un'applicazione per l'identificazione che ricondurrà a "un soggetto terzo indipendente e certificato". Le app in questione possono andare da quelle per lo Spid a quelle che permettono la registrazione della carta d'identità elettronica. In questa app l'utente sarà tenuto ancora una volta a dimostrare la sua età. Per quanto riguarda i rischi della privacy, sarà assicurato l'anonimato dato che nome e cognome del consumatore non saranno registrati. Non sarà dunque possibile "tenere in memoria" i propri dati, ma ogni volta che si desidera accedere a quei siti bisognerà ripetere la procedura.
Il procedimento di accesso ai siti hard è stato definito dal Garante Agcom dopo mesi di lavoro, tenendo presente sia delle norme europee che del decreto Caivano, che ha introdotto l'obbligo per i gestori di siti con contenuti pornografici di verificare l'età degli utenti per impedire l'accesso ai minori. E le misure sembrano quando mai urgenti. La recente ricerca nazionale sugli adolescenti condotta dal gruppo Mutamenti sociali, valutazione e metodi del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha analizzato per la prima volta su larga scala il fenomeno dei siti hot, registrando un uso molto frequente di pornografia nel 46,2% dei maschi e nell'8,4% delle femmine.
E se la curiosità in adolescenza è normale, l'eccessivo consumo di video pornografici - spiegano i medici - favorisce l'ipersessualizzazione delle relazioni, generando ansia da prestazione, insoddisfazione sessuale e per il proprio aspetto fisico: fattori dovuti al commisurarsi con performance generalmente irraggiungibili e standard di bellezza che non rispecchiamo la varietà del mondo reale. Altri gravi effetti sono l'amplificazione di emozioni negative (rabbia, paura, tristezza e angoscia), e la produzione di ansia e depressione.