Mirandola, il M5S contro Salvini: "Spieghi perché omicida era libero di circolare"

Botta e risposta tra gli alleati di governo a poche ore dalla tragedia. Il Movimento 5 Stelle contro Salvini: "L'omicida? Se fosse stato già rimpatriato oggi non ci troveremmo davanti a questo problema"

Mirandola, il M5S contro Salvini: "Spieghi perché omicida era libero di circolare"

Una tragedia figlia dell’immigrazione illegale, per Matteo Salvini. Un dramma che si poteva evitare, per il M5S. Mentre le forze dell’ordine cercano di far luce sulle motivazioni che hanno spinto un giovane nordafricano a dare fuoco alla stazione dei vigili urbani di Mirandola, nel modenese, il cordoglio per le vittime e i feriti lascia subito il posto alla polemica politica.

“Noi siamo per i porti chiusi e non per le porte aperte”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini ai microfoni di Uno Mattina, su Rai Uno. La stoccata è per gli alleati di governo, dopo il caso dello sbarco dei migranti che si trovavano a bordo della Sea Watch, autorizzato dal procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio all’insaputa del leader della Lega. “Voglio un'Europa che rispedisca a casa questa gente”, è l’affondo di Salvini.

Non si è fatta attendere però la replica del Movimento che dopo aver espresso “vicinanza alla famiglia e ai cari delle vittime del rogo”, si scaglia proprio contro il vicepremier leghista. “Ci auguriamo che quel criminale paghi quel che deve, ma ci sorprende ascoltare dal Viminale esortazioni da campagna elettorale, quando dovrebbe essere proprio il Viminale a chiarire perché quell'uomo con intenzioni omicide era libero di circolare in giro in Italia fin arrivare ad appiccare il fuoco a degli uffici della Polizia locale”. “Se fosse stato già rimpatriato oggi non ci troveremmo davanti a questo problema”, attaccano i pentastellati.

"Ci chiediamo, insieme ai mirandolesi e a tutte le persone scosse dal tragico evento, come sia stato possibile che uno straniero irregolare, a quanto sembra già destinatario di un provvedimento di espulsione e tuttavia ancora presente sul territorio nazionale, abbia potuto muoversi liberamente e arrivare indisturbato nel modenese a compiere il suo criminale gesto", ha detto anche il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, del Pd, intervenendo sulla vicenda. Dal centrodestra, invece, è Benedetta Fiorini, vicecommissario di Forza Italia in Emilia Romagna a chiedere che chi delinque nel nostro Paese venga immediatamente rimpatriato. “Con gli stranieri che delinquono, che costituiscono un pericolo per i nostri cittadini, non possiamo aspettare la burocrazia o gli accordi internazionali con i Paesi di origine - ha detto la deputata azzurra - occorre l'espulsione immediata e far scontare la pena nel loro Paese”. La risposta del Viminale è stata chiara: "Lo straniero ritenuto responsabile dei tragici fatti di Mirandola non poteva essere allontanato dal territorio. Al momento della notifica del decreto di espulsione della questura di Roma lo scorso 14 maggio aveva infatti espresso l’intenzione di chiedere asilo. Per questo motivo non è stato allontanato dall’Italia. Ora lo aspetta il carcere. Sarà sottoposto alla procedura accelerata di esame della sua istanza di protezione internazionale secondo quanto stabilito dal Decreto Sicurezza, esattamente come per il nigeriano richiedente asilo che stamattina a Torino ha staccato un dito a un poliziotto".

Intanto domani in nove comuni è stato indetto il lutto cittadino. Bandiere a mezz’asta a Mirandola, Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero in segno di cordoglio per le due donne morte nel rogo.

Nella giornata di oggi e domani verranno sospese anche tutte le iniziative elettorali in programma. “Oggi è il giorno del lutto e del dolore e chiediamo a tutti di avere rispetto per una vicenda così drammatica per la nostra comunità”, è l'appello dei sindaci.

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