Missili sull'Ucraina, l'ira di Trump. "Putin completamente impazzito"

Il presidente Usa: "Ho sempre avuto un buon rapporto con lui ma gli è successo qualcosa". E valuta sanzioni. Da Mosca 355 droni su Kiev

Missili sull'Ucraina, l'ira di Trump. "Putin completamente impazzito"
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Se nei giorni scorsi Donald Trump è sembrato poco propenso ad aumentare la pressione su Mosca, ieri ha sferrato un duro (e raro) attacco a Vladimir Putin, mentre l'esercito russo bombardava l'Ucraina con una pioggia di droni. «Ho sempre avuto un buon rapporto con Putin, ma gli è successo qualcosa. È completamente impazzito», afferma il presidente americano: «Non sono contento, non mi piace quello che sta facendo, non mi piace per niente - precisa - Non so cosa gli sia successo. È impazzito. Sta uccidendo molte persone. Missili e droni contro le città per nessuna ragione». Trump sottolinea pure che tentare di conquistare tutta l'Ucraina porterà alla «caduta» della Russia. «Ho sempre detto che vuole tutto il Paese, non solo una parte, e forse sta iniziando a rivelarsi giusto, ma se lo fa porterà alla caduta della Russia», spiega il comandante in capo.

Recentemente il tycoon pareva aver abbandonato la minaccia di imporre dure sanzioni finanziarie in caso lo zar del Cremlino non accetti una tregua con Kiev, ma adesso assicura che sta «assolutamente» prendendo in considerazione l'aumento delle misure restrittive contro Mosca. Per tutta risposta, le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con nove missili da crociera e un record di 355 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze Shahed, come rende noto su Telegram l'Aeronautica militare di Kiev. The Donald da parte sua non risparmia rimproveri neanche al collega ucraino Volodymyr Zelensky, che a suo parere «non fa un favore al suo Paese parlando come fa. Tutto quello che esce dalla sua bocca crea problemi. Non mi piace, è meglio che smetta».

«Questa è stata la terza notte di terrore russo combinato: droni d'attacco e missili. Solo un senso di totale impunità può consentire a Mosca di infliggere simili colpi e di aumentarne costantemente la portata. Non ha alcun senso militare, ma ha un grande senso politico. Putin dimostra così quanto disprezzi un mondo che si impegna di più nel dialogo con lui che nella pressione», fa sapere il leader di Kiev. Il tycoon invece ribadisce per l'ennesima volta che la guerra «non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente», ma precisa che «questa è la guerra di Zelensky, Putin e Biden, non di Trump. Io sto solo aiutando» a porre fine a un conflitto «iniziato per una grossa incompetenza e odio». Mentre il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, afferma che lo zar prende «le decisioni che sono necessarie per la sicurezza della Russia». «Certo, l'avvio del processo negoziale, per il quale la parte americana ha compiuto grandi sforzi, è un risultato molto importante, e siamo sinceramente grati agli Usa e al presidente Trump», spiega, dichiarando che allo stesso tempo «questo è un momento molto importante, che è legato, ovviamente, al sovraccarico emotivo di tutti e alle reazioni emotive».

Il portavoce sostiene che i raid con missili e droni sono una «ritorsione» per i massicci attacchi di droni ucraini delle ultime settimane, in particolare sulla regione di Mosca nei giorni precedenti la parata sulla Piazza Rossa del 9 maggio per l'80º anniversario della vittoria sul nazifascismo, alla quale erano presenti numerosi leader stranieri tra cui il presidente cinese Xi Jinping.

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