Prima giornata «ordinaria» dell'anno santo straordinario, all'indomani dell'apertura ufficiale del Giubileo di martedì. Stesse code, stessa sicurezza, stessi controlli: un fiume di pellegrini ha affollato piazza San Pietro che ieri, al termine dell'udienza generale con il Papa, è tornata (quasi) alla normalità. Smontate le impalcature allestite per ospitare le dirette delle televisioni di tutto il mondo, creati percorsi definiti per i fedeli, disposti i controlli lungo tutto il Colonnato. Le misure di sicurezza continuano a essere imponenti, i controlli minuziosi, ma allo stesso tempo i tempi di attesa sono piuttosto ridotti. Centinaia i volontari con indosso una casacca gialla e il logo del Giubileo della Misericordia che aiutano le forze dell'ordine nei controlli di sicurezza. Poi tutti in coda per varcare la Porta Santa, tra gli immancabili selfie e le foto ricordo a cui nessuno intende rinunciare, prima di immergersi nelle bellezze della Basilica vaticana.«La Chiesa ha bisogno di questo momento straordinario», ha detto Bergoglio all'udienza generale, tornando ancora una volta sul senso dell'anno santo. «Non dico: è buono per la Chiesa questo momento straordinario ha ripetuto Francesco dico: la Chiesa ha bi-so-gno di questo momento straordinario. Specialmente in questi nostri tempi, in cui il perdono è un ospite raro negli ambiti della vita umana ha aggiunto il Papa il richiamo alla misericordia si fa più urgente, e questo in ogni luogo: nella società, nelle istituzioni, nel lavoro e anche nella famiglia». Bergoglio ha collegato il tema della misericordia anche al processo di riforma della Chiesa. «Anche la necessaria opera di rinnovamento delle istituzioni e delle strutture della Chiesa è un mezzo che deve condurci a fare l'esperienza viva e vivificante della misericordia di Dio che, sola, può garantire alla Chiesa di essere quella città posta sopra un monte che non può rimanere nascosta».Fa poi discutere lo spettacolo di luci e immagini proiettate sulla facciata della Basilica e sulla cupola di San Pietro, a cui hanno assistito, martedì sera, oltre 100mila persone. Leoni, meduse ed elefanti, rose, margherite, oceani: 300 immagini proiettate per innalzare il Creato e le opere di Dio. Ma anche templi e monaci buddisti. Una scelta che non è piaciuta ad alcuni fedeli, che hanno definito lo spettacolo «neopagano». Malumori circolati sui social network, ma anche in un editoriale della Nuova Bussola Quotidiana, sito cattolico. «San Pietro caduta nella mani dei neo-pagati», è il titolo dell'editoriale a firma di Riccardo Cascioli.
«Tutti preoccupati per un possibile attacco dei fondamentalisti islamici al cuore della cattolicità, a Roma scrive - non ci si è resi conto che nel frattempo San Pietro sta cadendo nelle mani di un altro nemico, quella lobby ecologista e anti-natalista che controlla le agenzie dell'Onu. Uno spettacolo inconcepibile in piazza San Pietro uno sfregio alla basilica simbolo della cattolicità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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