Economia

Mogli, amori e i tanti figli del "martinitt" di Agordo

Gli intrecci familiari di Leonardo, 80 anni vissuti tra gelosie, intrighi, belle donne e un'azienda diventata leader mondiale

Tre mogli (di cui l'attuale Nicoletta Zampillo portata all'altare due volte), sei figli, l'amico di famiglia e una multinazionale, la Luxottica, che in Borsa vale venti miliardi: è la «dinasty» di Agordo. Esplosa quando il padre padrone, Leonardo Del Vecchio, accetta inspiegabilmente di rompere la barriera divisoria tra azienda e famiglia che aveva eretto nel 2004 dando pieni poteri all'amministratore delegato Andrea Guerra. Un mese fa, su pressione della moglie, cambia tutto: a settembre Del Vecchio divorzia dal top manager e si propone, a dispetto degli 80 anni che compirà a maggio, di riprendere in mano le redini dell'azienda che ha creato dal nulla negli anni Sessanta. Quando, orfano di guerra e cresciuto nel collegio dei Martinitt come Angelo Rizzoli, non esitava a caricare lui stesso il camioncino pur di consegnare il prima possibile le sue montature agli ottici di Milano. Dopo mezzo secolo di sviluppo e acquisizioni indovinate - come Ray-Ban, Oakley, la catena americana Lens Crafters, fino all'accordo per i Google glass - oggi Luxottica fattura 7 miliardi vendendo nel mondo gli occhiali che produce in sei fabbriche tra Italia, Cina, Brasile e Stati Uniti. Una delle rare multinazionali dello Stivale, di cui Del Vecchio è diventato il secondo uomo più ricco, dopo l'inventore della Nutella, Michele Ferrero.

Ma, come in una soap opera di successo, nella trama di Luxottica il denaro si intreccia alla movimentata vita del suo fondatore. E soprattutto ai suoi amori. Del Vecchio, padre e nonno affettuoso, nonché riconosciuto estimatore del gentil sesso, conta infatti tre donne importanti nella propria vita. Dalla prima moglie Luciana Nervo ha tre figli, tutti cinquantenni: Claudio, che vola a New York a comprare le camicie Brooks Brothers dopo l'attacco alle Torri Gemelle, Marisa e Paola. Poi Mr. Luxottica torna all'altare con Nicoletta Zampillo, madre del ventenne Leonardo Maria e regista dell'attuale ribaltone; quindi gli uffici di Luxottica lo vedono sedotto da Sabina Grossi, che non sposerà mai, ma da cui ha Luca e Clemente, entrambi ancora adolescenti. Infine, la riappacificazione con la stessa Zampillo, la femme fatale capace di fargli battere più forte il cuore al punto da riuscire a farsi risposare nel 2010 e anche spedire il figlio Rocco, avuto da una sua precedente relazione, negli uffici di Luxottica a Singapore. Ma c'è un altro particolare, intimo, a dimostrare la sua influenza: al ritorno in famiglia ha ottenuto il cambio degli arredi del Moneikos, l'amato yacht ormeggiato a Montecarlo dove Del Vecchio passava gran parte del proprio tempo.

Lady Del Vecchio ha ora avanzato le proprie istanze ereditarie, chiedendo il 25% (la «legittima») della cassaforte Delfin, la holding che custodisce il 63% di Luxottica e che Leonardo aveva già suddiviso in parti uguali in nuda proprietà tra i sei figli mantenendone, però, l'usufrutto fino alla morte. Gli eredi di Del Vecchio sono spaccati, con il figlio Claudio e la stessa Grossi, che in Delfin cura gli interessi dei figli minori, per nulla intenzionati ad assecondare le pressioni della bella Nicoletta. Anche perché, a parte le scontate rivalse interne, il passo indietro vale qualche miliardo a testa ed equivale a consegnare al giovane Leonardo Maria la maggioranza relativa di Delfin e, quindi, la «primogenitura» su Luxottica. In sostanza, nominarlo erede designato, un po' come è accaduto in Fiat a John Elkann. L'ex Martinitt sa bene però che, a parte Claudio, nessuno dei figli, cresciuti negli agi, sembra pronto a prendere le redini dell'azienda. Né ci sono segnali che questo possa avvenire nel medio termine. Sul set di Luxottica muove infatti un altro protagonista che raccorda la vita del gruppo alle istanze familiari: è Francesco Milleri, ascoltato consulente cinquantenne, vicino alla signora Del Vecchio, che in questi mesi sta esercitando un'influenza crescente in azienda, al punto da partecipare ai suoi comitati di gestione. Stando alle voci, Milleri, amico del co-amministratore delegato in pectore Massimo Vian, dovrebbe salire la scala del potere fino alla vicepresidenza, anche se il salto sembra rimandato al rinnovo del cda di aprile. Milleri, che con la sua MeA partners fattura qualche milione vendendo soluzioni informatiche (tra i clienti, Eni-Snam, Barilla e Finmeccanica) è inoltre compagno dell'attuale investor relator di Luxottica Alessandra Senici. Per una coincidenza la stessa poltrona che occupava Sabina Grossi, ma soprattutto «miss Senici» è il volto e la voce di Luxottica per i grandi investitori. Un posto quindi delicatissimo, soprattutto per una multinazionale che macina in dollari il 60% dei ricavi; senza contare l'imbarazzo di una parte delle seconde linee del gruppo per la sua liaison con Milleri. Tensioni che domenica sono sfociate, dopo un ultimo tentativo di mediazione di Del Vecchio, nelle dimissioni del neo amministratore delegato Enrico Cavatorta, con l'esito di decapitare per la seconda volta il gruppo in poco più di un mese dall'addio di Guerra, non certo l'ideale per l'immagine di una multinazionale. Al punto che ad Agordo più di un consigliere si augura che il «re degli occhiali» sappia ritrovare quella determinazione che fino a settembre gli aveva permesso di tenere distinti amori e affari. Lo stesso board è peraltro in subbuglio: non si escludono altri passi indietro tra i suoi componenti, così avrebbero deciso di passare la mano alcuni dirigenti.

La soluzione spetta a Del Vecchio, da sempre attentissimo alla forma fisica: nel seminterrato dell'ex quartier generale di Milano aveva fatto realizzare una piscina olimpionica, mentre una seconda vasca occupa il tetto della casa di rappresentanza a Roma.

Ora, anche per il bene dei suoi 70mila dipendenti, deve dimostrare di essere sempre un grandissimo nuotatore.

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