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La Moratti getta la maschera: "Mi candido col Terzo Polo"

Ex presidente Rai, ministro e sindaco di Milano per Forza Italia, Letizia Moratti abbandona il centrodestra dove ha militato per 28 anni e si schiera con Calenda e Renzi. Correrà per la carica di presidente della Regione Lombardia. Pd in forte imbarazzo, per ora dice no

La Moratti getta la maschera: "Mi candido col Terzo Polo"

Ha rotto gli indugi Letizia Moratti. Si candida alla Regione Lombardia. Stavolta non sono solo voci, è lei stessa a comunicarlo ufficialmente: "Insieme con Carlo Calenda e Matteo Renzi - fa sapere in una nota l'ex sindaco di Milano - ho condiviso l’avvio di un percorso che mi vedrà candidata alla presidenza di Regione Lombardia". La mossa era nell'aria, dopo le dimissioni (con polemica) dalla giunta regionale lombarda e la scelta di andare in piazza, a Milano, per manifestare a favore del popolo ucraino nella mobilitazione organizzata dal Terzo Polo.

Il Pd non l'ha presa bene. La candidatura della Moratti "non è un’opzione e anche dall’assemblea è uscita questa indicazione", osserva il segretario del Pd lombardo Vinicio Peluffo a margine dell’assemblea regionale del partito. "Non credo possa funzionare che c’è qualcuno che decide anche per gli altri. Siamo disponibili a confrontarci ma non vogliamo imporre niente a nessuno né farci imporre niente da nessuno". Qualcuno a dire il vero ha lanciato l'idea di un ticket tra Moratti e Carlo Cottarelli, ma per il segretario dem "non è un’opzione".

Letizia Morratti

Presidente della Rai grazie al centrodestra dal 1994 al 1996 (in quota Forza Italia), ministro dell'Istruzione dal 2001 al 2006 nei governi Berlusconi II e III, sindaco di Milano dal 2006 al 2011, la Moratti fallì la rielezione a Milano per il secondo mandato alla guida di Palazzo Marino. Una carriera politica, come ben evidenziato dal suo ricco cv, tutta all'interno del centrodestra, senza mai una sbavatura. Dopo nove anni di lontananza dall'impegno politico diretto (nel 2012 si era dimessa dal consiglio comunale milanese), il ritorno in campo l'8 gennaio 2021, con un ruolo di grande responsabilità: assessore al Welfare e vicepresidente della Regione Lombardia. Ha svolto bene il suo lavoro, in prima fila nella campagna vaccinale contro il Covid. E non solo. Poi l'uscita di scena sbattendo la porta e polemizzando con il governatore Attilio Fontana.

Della sua nuova sfida politica Moratti parla come un "progetto forte ed attento ai territori, orientato ad offrire una visione del futuro lombardo e nazionale capace di interpretare i mutamenti in atto ed affrontare le nuove sfide in arrivo". Non una parola sulla sua vecchia famiglia politica, che ha lasciato senza fornire troppe spiegazioni.

Secondo alcuni solo perché il centrodestra non le ha garantito la poltrona nel 2023.

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