Morbillo, torna l'emergenza. Accuse alla ministra 5 Stelle

Casi in aumento specie in Lombardia e Lazio. Lorenzin alla Grillo: «Nascosti i dati sulle coperture vaccinali del 2018»

Morbillo, torna l'emergenza. Accuse alla ministra 5 Stelle

La vigilanza sul morbillo abbassa la guardia. Il 2019 non è iniziato bene: l'Italia ha registrato 180 casi a gennaio, rispetto ai 76 di dicembre e 58 di novembre 2018. Inoltre dal primo gennaio al 31 maggio 2019 sono stati segnalati 1.096 casi di morbillo: 180 a gennaio; 171 a febbraio, 222 a marzo; 305 ad aprile e 218 a maggio. La situazione non è la stessa su tutto il territorio. Oltre due terzi dei casi, infatti, si sono verificati in Lazio, Emilia-Romagna e Lombardia. Colpisce anche l'età media dei pazienti, molto alta: 30 anni. Tra i contagiati l'86,7 per cento non era vaccinato.

Desta preoccupazione il caso Lazio dove a metà anno i casi di morbillo erano già tanti quanti quelli registrati in tutto il 2018. Da gennaio a maggio 302 casi a fronte dei 261 registrati in tutti i 12 mesi dello scorso anno. La Lombardia è a pari merito con 302, segue l'Emilia Romagna (137).

In maggio l'Agenzia per la Tutela della salute di Milano aveva già segnalato con preoccupazione i 139 casi di morbillo registrati in 5 mesi contro i 115 di tutto il 2018 considerato un anno «tranquillo» dopo il boom del 2017. Oltre 5.400 contagiati, una vera e propria epidemia a causa della quale il nostro Paese era finito nel mirino dell'Organizzazione mondiale della sanità che indicava l'Italia fra i paesi a rischio per la salute. Tanto che gli Usa sconsigliarono ai loro cittadini di venire in Italia.

Pure se tra mille polemiche e proteste, l'allora ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, varò la legge sull'obbligo vaccinale: senza profilassi niente iscrizioni a nidi ed asili e pesanti multe dalle elementari in poi. Legge che inizialmente ha funzionato. Dall'entrata in vigore del decreto nel febbraio del 2018 le coperture sono progressivamente aumentate, avvicinandosi a quel famoso 95 per cento che garantisce l'immunità di gregge.

Poi, però, il governo è cambiato e l'obbligo sui vaccini è stato rimesso in discussione. Inevitabile viste le posizioni no vax di molti esponenti di spicco dei Cinquestelle e l'insofferenza anche di molti leghisti, a partire dal governatore del Veneto, Luca Zaia. E, anche se al momento la legge resta in vigore, l'attuale ministro della Salute, Giulia Grillo, attraverso semplici atti amministrativi ha di fatto reso più morbida la norma. Per lo scorso anno era sufficiente l'autocertificazione per l'iscrizione, mentre in questo anno scolastico saranno le Asl a fornire alle scuole gli elenchi dei bimbi vaccinati, dunque le iscrizioni verranno accettate comunque e la verifica sulla profilassi avverrà successivamente tramite l'Anagrafe vaccinale. Una volta verificata l'inadempienza i genitori avranno dieci giorni di tempo per portare l'attestato di vaccinazione a scuola.

Ma l'ex ministro Beatrice Lorenzin avanza dubbi e accusa la Grillo di scarsa trasparenza sulle coperture e per questo ha presentato un'interrogazione rivolta al ministro

pentastellato, dove evidenzia che «i casi di morbillo nell'anno in corso sono in aumento» e chiede i dati aggiornati sulle coperture vaccinali riferite agli ultimi mesi del 2018 per conoscerne l'andamento sul territorio.

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