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Boldrini usa Morisi per colpire Salvini

L'ex presidente della Camera rivolge la propria attenzione al leader del Carroccio piuttosto che alla vicenda giudiziaria che vede coinvolto Morisi

Boldrini usa Morisi per colpire Salvini

Anche l'ex presidente della Camera Laura Boldrini decide di entrare nel dibattito della vicenda giudiziaria che vede coinvolto l'oramai ex social media manager della Lega Luca Morisi. La parlamentare dem, tuttavia, invece di esprimere la propria opinione sul caso specifico, sceglie di scagliarsi direttamente contro il segretario del Carroccio Matteo Salvini, colpevole, a detta sua, di essere il vero artefice della "campagna d'odio" allestita in rete dalla "Bestia". "Si parla molto di Morisi, artefice delle campagne d'odio della Lega sul web", ha commentato oggi su Twitter la dem. "Ma quei post e quei tweet hanno una firma che non è sua. È la firma di Salvini. È lui responsabile di quella feroce azione comunicativa che fa male alla vita delle persone e alla democrazia", ha concluso. Parole pesanti che rivelano un'amara verità: gli avversari politici usano Morisi per colpire Salvini.

Morisi aveva scelto di abbandonare il suo ruolo nei social media qualche giorno fa, senza che venissero in concreto chiariti i motivi di una decisione del genere. Poi è venuto a galla il reale motivo, ovvero un'inchiesta per cessione di stupefacenti avviata ad agosto dalla procura della Repubblica di Verona. Vicenda in cui risultano coinvolti due romeni che, fermati dalle forze dell'ordine nel corso di una perquisizione, erano stati trovati in possesso di una boccetta contenente del liquido sospetto. Stando alle dichiarazioni degli stranieri, al suo interno vi sarebbe stata della "ghd", ovvero la cosiddetta "droga dello stupro". I risultati delle analisi per chiarire la composizione di tale liquido sono, comunque, attesi tra qualche mese: avendo la procura della repubblica classificato la vicenda come una cessione di droga nell'ambito di rapporti privati, non c'è la segnalazione di alcuna urgenza o priorità. E in serata i legali di Morisi hanno fatto sapere che "il flacone con del liquido (sul cui contenuto l'autorità giudiziaria sta compiendo i necessari accertamenti) non era di Luca Morisi".

"Non ho commesso reati, la mia è stata però una grave caduta come uomo", ha dichiarato in una nota il diretto interessato nel momento in cui la notizia è stata resa pubblica. La notizia ha scatenato un vero putiferio, e l'ex social media manager della Lega è stato fatto bersaglio di attacchi politici, per i quali non si è atteso la conclusione della vicenda legale. La difesa di Salvini, che ha parlato di Morisi come di una "brava persona" e si è detto disgustato "dalla schifezza mediatica che condanna le persone senza che ci sia un giudice o un tribunale a farlo", ha provocato ulteriori affondi contro il Carroccio. Tanto che il segretario ha riferito di avere il sospetto che si tratti di un attacco politico alla Lega "a cinque giorni dal voto. Stanno imbastendo un processo politico contro la Lega, è surreale". E la Boldrini non si è certo chiamata fuori.

Resta ferma, invece, la posizione di Matteo Salvini. "Sono convinto che Morisi non abbia commesso nessun reato ma che abbia avuto un momento di debolezza nella sua vita privata, quindi va aiutato. Stanno attaccando me tirando in ballo una persona che non c'entra niente", ha dichiarato il leader della Lega a Fuori dal Coro.

"La droga è morte sempre e comunque", ha concluso.

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