Morte di Michelle, si indaga fra i pusher

I dubbi del pm sul movente dei 40 euro. Al setaccio social e contatti

Morte di Michelle, si indaga fra i pusher
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Il movente c'è, ma non convince. Perché non è facile credere che un ragazzo di 17 anni ammazzi una sua coetanea al culmine di una discussione per poche decine di euro e cerchi di sbarazzarsi del cadavere in maniera così grossolana, trascinandolo per due piani di scale in pieno giorno dentro un sacco nero, lasciando dietro di sé una scia di sangue, prima di abbandonarlo non lontano da casa in un carrello della spesa.

Con l'arresto di O.D.S, il giovane di origini cingalesi che ha confessato il delitto di Michelle Causo, l'omicidio di Primavalle, a Roma, sembra aver trovato una quadra, ma il pm Anna Di Stasio vuole chiarire ancora alcuni aspetti per inquadrare bene l'indagato e le modalità dell'atroce delitto. Cominciando ad escludere che il 17enne sia stato aiutato da qualcuno o se non altro abbia provato a farsi aiutare a sbarazzarsi del cadavere, impresa che poi avrebbe compiuto da solo. Qualche risposta potrà arrivare dagli accertamenti disposti sul suo telefonino e su quello della vittima. Gli investigatori stanno passando al setaccio i messaggi WhatApp e Telegram, ma anche TikTok e Instagram, alla ricerca di elementi utili per confermare la versione - considerata debole - del debito legato al consumo di hashish, una dose che Misci avrebbe consegnato all'amico mercoledì senza ottenere la cifra pattuita. Il motivo della discussione, durante la quale il ragazzo avrebbe perso la testa. Altro dettaglio da approfondire quello delle due telefonate che il giovane ha fatto a Michelle la mattina dell'omicidio. I familiari della ragazza sono convinti che volesse esortarla ad andare da lui, lasciando intendere che il delitto possa essere stato in qualche modo premeditato. Ma gli inquirenti non credono a questa ipotesi, anche se nulla verrà tralasciato. Il realtà durante l'interrogatorio davanti al gip del Tribunale dei minorenni Federico Falzone, O.D.S. ha detto che aveva già preso in precedenza appuntamento per la consegna dell'hashish ed è possibile che l'obiettivo di quelle chiamate fosse quello di assicurarsi che l'amica andasse da lui con il fumo prima di partire per Salerno con la famiglia, come programmato. La pista dell'approccio sessuale respinto, sostenuta dal fidanzato di Michelle, non viene presa in considerazione. E anche l'autopsia ha escluso la presenza di segni di violenza sessuale sul corpo. Il pm ascolterà altri testimoni ed ha disposto un nuovo sopralluogo nell'appartamento del delitto per verificare alcuni dettagli della versione fornita dal 17enne.

Non è escluso che durante la lite per il mancato pagamento dell'hashish Michelle abbia minacciato l'amico di rivelare ad altri, magari alla madre, qualcosa di «scomodo» di cui era a conoscenza sul suo conto, magari legato alle sostanze stupefacenti con cui O.D.S. mostrava nei suoi video di avere una certa dimestichezza e che sono poi state sequestrate in discreta quantità nel suo appartamento, compreso un mix per produrre droga sintetica. Il 17enne non andava più a scuola. Anche Misci nell'ultimo periodo c'era andata poco.

A breve gli esami tossicologici diranno se il killer avesse assunto qualche droga. Lui sostiene che al massimo di era fatto un paio di canne, ma ha agito come fosse sotto l'effetto di qualche sostanza. Oggi ci sarà una fiaccolata per ricordare Michele, mercoledì i funerali.

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