Ponte crollato a Genova

La morte vista da vicino e le voci dall'inferno: "Boato come un terremoto, è stato un incubo"

Due persone precipitate ma incredibilmente illese e i residenti che hanno visto il crollo Sul ponte anche il calciatore del Genoa Criscito: «Sono passato da lì 10 minuti prima»

La morte vista da vicino e le voci dall'inferno: "Boato come un terremoto, è stato un incubo"

Genova - «Oddio, oddio oddio...». Poche esclamazioni e un'imprecazione, tra sgomento e incredulità. Inizia così il breve video (appena 28 secondi), uno dei più esplicativi di quanto accaduto a Genova nella giornata di ieri, raccolto da un passante che non ha potuto fare a meno di estrarre il proprio smartphone per immortalare la più grande tragedia che abbia mai colpito il capoluogo ligure in tempi recenti. Silvia Rivetti, 30 anni, è tra le decine di automobilisti rimasti bloccati appena pochi metri prima del viadotto crollato: «Siamo rimasti fermi in galleria un'ora abbondante, con i soccorritori che passavano auto per auto. Poi ci hanno fatto fare inversione uno per uno e fatto passare dall'altra carreggiata per poter tornare verso Ponente e uscire dall'autostrada. Alcuni degli automobilisti che sono corsi dentro la galleria hanno raccontato di aver visto cedere uno dei tiranti che reggono la struttura, dopodiché il ponte ha ceduto».

«Percorro Ponte Morandi tutti i giorni - racconta Maurizio - la struttura mi ha sempre dato l'impressione di oscillare, a causa delle code frequenti o dei tir che lo percorrono, ma questa mattina la sensazione è che questo movimento fosse nettamente più sensibile. Ho ripercorso nuovamente il ponte per tornare a casa e non potevo sapere che sarebbe crollato solo un quarto d'ora più tardi».

Chi si trovava nelle immediate vicinanze non ha parole per descrivere l'accaduto. Antonio Fontanino, 59 anni, è il titolare da 35anni del distributore di benzina di via Fillak: «Ho sentito un boato pazzesco ho pensato fosse caduto un aereo». Michele lavora in una ditta che opera in ambito navale e gli uffici dell'azienda sono situati a 500 metri dalla zona del crollo. «Il nostro palazzo ha vibrato fortemente e abbiamo pensato ad un tuono. La nostra segretaria, però, ci ha detto cosa era accaduto realmente. Ho alzato la testa verso la finestra e ho visto che la parte centrale del ponte non c'era più. È stato incredibile, non ho mai visto nulla di simile in vita mia. È stato choccante». Graziella Cosa, 62 anni, racconta: «Siamo stati sfollati dal civico 12 di via Porro. Qui tutti gli abitanti dai civici 7, 9 e 11 oltre i palazzi al di là del ponte sono sgomberati, devono fare verifiche di stabilità. Io vivo qui da quando sono nata. Il ponte l'ho visto nascere. Adesso devono pensare alle persone là sotto».

A sentirsi un autentico miracolato è, invece, Davide Capello, ex portiere del Cagliari, ora trentenne e che di professione fa il vigile del fuoco a Savona, uscito pressoché illeso da un volo di 30 metri, a seguito del crollo del ponte. «Mi sono salvato per miracolo - è il suo esordio - prima ho sentito un rumore, poi all'improvviso è crollato tutto. Ho fatto almeno trenta metri di volo e poi l'auto si è incastrata tra le colonne e le macerie. È incredibile, ma non ho un graffio».

Ancora frastornato è anche il camionista che con il suo tir è precipitato giù dal ponte: «Ho sentito un boato e poi l'onda d'urto mi ha fatto volare giù per una decina di metri. Ho riportato solo una slogatura e un colpo all'anca; il mio furgone, invece, è rimasto sepolto. Penso si tratti di un miracolo». Un giovane di 28 anni, di professione addetto alle consegne, invece, è rimasto intrappolato nel veicolo sospeso nel vuoto, sorretto da alcuni cavi. A trarlo in salvo la tempestività dei soccorritori che lo hanno recuperato mentre il suo mezzo stava ancora oscillando nel vuoto. Tragedia scampata anche per il difensore del Genoa Mimmo Criscito, che tramite i social fa sapere: «Sono passato sul ponte 10 minuti prima del crollo, sono vicino a tutte le famiglie delle vittime.

Non è possibile che un ponte possa crollare in questo modo».

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