
Non c'è nulla di candido nelle morti bianche, e nulla di accettabile. Morire di lavoro non si dovrebbe, mai, tantomeno nel 2025. Che, invece, si è già macchiato del sangue di molti lavoratori: le statistiche parlano di 138 denunce di incidenti mortali nel primo bimestre dell'anno. E se si sommano le morti bianche registrate dall'Inail nelle sue serie statistiche, salta fuori che tra 1951 il primo anno disponibile e 2024, in Italia il lavoro ha ucciso quasi 100mila persone: 97.778, per la precisione. Fanno, in media, 1.321 morti per ognuno dei 74 anni per i quali abbiamo i dati delle denunce per gli incidenti sul lavoro. Una cifra quasi sovrapponibile, per dire, alle morti bianche del 2022: 1.268. Vuol dire che in tre quarti di secolo non è cambiato nulla? Decisamente no.
Anzi, l'andamento degli infortuni mortali sul lavoro racconta di un fenomeno che, pur restando intollerabile, per fortuna mostra un trend in deciso calo. Lo raccontano proprio i dati dell'Inail: tra il 1951 e oggi, per fortuna, molte cose sono cambiate, anche se ci sono ancora oggi persone che si alzano per andare in ufficio, in ospedale, in magazzino o sul cantiere e che la sera non tornano a casa: 6.687 solo nell'ultimo lustro, tra 2020 e 2024. Un dato impressionante, che però è «gonfiato» rispetto al trend dell'ultimo decennio dai decessi provocati dal Covid 19.
Per capire quando e quanto le cose siamo migliorate basti pensare che nel solo 1963, le morti bianche registrate dalle cronache (e dall'Inail) furono addirittura 4.644, quasi 13 al giorno, contro la media più elevata degli ultimi anni (il famigerato 2020 di pandemia) di 4,7 morti sul lavoro quotidiane. Il trend, insomma, è in discesa. Anche se la curva non è sempre regolare. Dai 3.511 incidenti mortali del 1951 si continuò a salire nella terribile conta dei morti fino al già citato funesto record del '63. Nel '75 si scese per la prima volta sotto quota 3000 (2.845 morti), l'81 fece registrare un numero di incidenti mortali inferiore a 2000 (1.919), e lo scorso anno, il 2024, è stato quello con il più basso numero di morti bianche di sempre, 1090. Inoltre, il 2024 ha visto il numero degli occupati raggiungere quota 23,9 milioni.
E il dato dell'occupazione rende il calo delle morti bianche ancora più evidente: negli anni '60, morivano più di 20 lavoratori ogni 100mila. Lo scorso anno, su 100mila occupati, le morti bianche sono state 4,5. Un segnale incoraggiante, per quanto appunto ogni singola morte rimanga inaccettabile, e la sicurezza sul lavoro deve restare una priorità.
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